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L'ombra del sospetto

Regia di Richard Eyre vedi scheda film

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La recensione su L'ombra del sospetto

di supadany
4 stelle

VOTO : 5+.

Richard Eyre, reduce da alcune pellicole interessanti, delude con questo pseudo thriller che mette in scena uno scontro tra uomini diversi, incentrato soprattutto sui contraccolpi che la vita ha causato loro, piuttosto che su veri e propri colpi di scena.

Dunque un soggetto difficile da captare e, per quanto mostrato, direi che Eyre non è riuscito nella sua missione, rimanendo su uan superficie poco accattivante.

Una coppia felice (Laura Linney-Liam Neeson) lei stilista di successo, lui programmatore di software, ma soprattutto marito felice e senza sospetti.

Questa è l'apertura, ma di lì a breve si viene scaraventati in avanti; lei è morta (cancro), lui è in lutto (assieme alla figlia interpretata da un'intensa Romola Garai), quando un giorno scopre di essere stato tradito.

La cosa lo travolge emotivamente e così parte per l'Italia (Milano e Lago di Como) alla ricerca dell'uomo (Antonio Banderas) con cui entrerà in contatto armato di cattive intenzioni.

Quest'ultimo porta con se dei segreti ed il confronto tra i due, caratterizzato dal ricordo per la donna amata da entrambi, chiuderà la storia.

Thriller (per modo di dire), venuto male; due le possibilità, o il romanzo era infilmabile (ovvero molto mentale e sofferto), oppure Eyre non ci ha capito molto dato che quello che si vede sono ottanta minuti (pochini per un film così) statici e con pochi momenti caldi per lo più caratterizzati da risvolti drammatici piuttosto che di pura tensione.

Infatti lo scontro tra Neeson e Banderas è decisamente trattenuto (oltre che non interpretato in maniera convincente), le situazioni non sono sempre credibili (lui va a giocare a scacchi da solo e poi per svariati giorni con Neeson che non fa altro che farsi gli affari tuoi ed incavolarsi, che voglia!), la tensione rimane di basso profilo ed il finale offrirà pure il colpo di scena, ma decisamente di scarso interesse e trattato in maniera tanto sbrigativa quanto inconcludente.

Dunque un film con poche frecce al suo arco, risolto velocemente mentre richiedeva una ricerca delle personalità più accurata che invece emerge poco e male (ed anche gli attori scelti non sono certo conosciuti per questa qualità).

Inutile, deludente, con l'aggravante di un quartetto di attori importanti sprecati (la Linney molto convincente nei panni della donna morente) e non sempre ben posizionati nei personaggi.

 

Su Richard Eyre

VOTO : 5+.
Regia opaca che non riesce ad andare da nessuna parte in maniera concreta e convincente.

Su Antonio Banderas

VOTO : 5,5.
Non incide, ma il ruolo richiedeva altro.

Su Romola Garai

VOTO : 6+.
Ci piazza un paio di sequenze dove risulta emotivamente coinvolta.

Su Laura Linney

VOTO : 6,5.
Brava, intensa sia nella gioia dell'amore che nel dolore della malattia.

Su Liam Neeson

VOTO : 5,5.
Dopo "Io vi troverò" è difficile immaginarselo clemente.
Qui la violenza viene soggiogata e l'interiorità non è propriamente il suo forte.

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