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Il cattivo tenente. Ultima chiamata New Orleans

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

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La recensione su Il cattivo tenente. Ultima chiamata New Orleans

di supadany
4 stelle

Che delusione questo film, dopo i primi venti minuti passabili, ho cominciato a darmi i pizzicotti perché, nonostante le premesse di molte critiche negative, mi era impossibile credere che un regista come Werner Herzog avesse potuto scivolare in una serie di situazioni quasi terrificanti, e non nel senso legato alla paura.

Se anche le motivazioni a monte sono state, come mi è capitato di leggere, di carattere prettamente “alimentare” per permettergli di girare i piccoli gioiellini che ancora sforna, non ci sono scusanti perché un livello minimo di qualità (come nell’interessante e fruibile da tutti “L’alba della libertà”) non può essere abbassato e poi faccio fatica a credere che un film così abbia portato profitti (non conosco i costi, ma gli incassi sono stati assai deludenti).

Siamo a New Orleans (e la location sarebbe anche stata azzeccata) il cattivo tenente è alle prese con un pluri omicidio di senegalesi; intanto la sua vita, per niente limpida, precipita sempre più negli inferi, tra l’assunzione di droga, una relazione complicata, scommesse sportive sempre più rischiose, corruzione ed una china da risalire sempre più ripida.

 

 

Anche senza paragonare il film al suo omonimo di Abel Ferrara (paragone impossibile quanto impietoso se ci si mette), ne esce comunque con le ossa fracassate.

Una serie di situazioni tanto inverosimili (il fermo di una giovane coppia fuori da un locale per procurarsi droga con tanto di sesso on site), quanto mal gestite (il coccodrillo che osserva dal ciglio della strada la carcassa della compagna con tanto di soggettiva nelle riprese) dove il regista sembra quasi approssimare volontariamente.

Anche gli inserti visionari (vedi gli iguana) subentrano senza la cura, indispensabile, del contesto per renderli efficaci e non semplici lampi occasionali.

Infine tutta la parte finale, dove a livello di azioni succede davvero di tutto, è la sagra dell’improbabilità (vedi l’arresto con una decina di poliziotti che scompaiono all’improvviso e il personaggio di Val Kilmer che vorrebbe fargli saltare il cervello, ma proprio convinto), come poi l’effettivo finale è la sequenza che toglie ogni possibile e residua speranza di salvataggio in corner.

Che dire per me è stata una delusione cocente, il materiale per fare un discreto thriller poliziesco c’era tutto, ma le scelte hanno sempre optato, a partire dalla sceneggiatura, per un eccedere continuo senza un criterio accettabile il che rende il complesso involontariamente ridicolo (ed anche se fosse stato volontario non cambia più di tanto le carte in tavola).

 

Werner Herzog

Da qualunque parte lo prenda non riesco a trovare alcunche da salvare.

O lo ha fatto apposta (ma non credo), o più semplicemente ha cercato di essere spiazzante ed alternativo finendo con l'essere, almeno per me, abbastanza ridicolo.

Bocciato a malincuore.

Nicolas Cage

La regia e la storia non lo aiutano di certo, poi anche lui ci mette del suo.

Si sforza di andare sopra le righe e ci riesce, peccato che tranne rari casi adotti espressioni, sia facciali che fisiche, abbastanza improbabili.

Val Kilmer

Toh chi si rivede, a dir la verità per molto poco e senza tanta fortuna.

Eva Mendes

Non male, rispetto al contesto è quasi superba.

Jennifer Coolidge

Abbastanza anonima.

Fairuza Balk

Niente di che in una fugace apparizione.

 

Brad Dourif

Passabile.

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