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Il magnifico cornuto

Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film

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vicky13

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La recensione su Il magnifico cornuto

di vicky13
8 stelle

Che sia il sorriso enigmatico delle Korai della Grecia Arcaica o il sorriso enigmatico delle Gioconda del ‘500 poco importa : la psiche femminile rimane un insondabile mistero per l’uomo , nell’antichità , ora e sempre.
 Così  nel 1964 a Brescia, lo dimostra anche la moglie del fabbricatore di cappelli Andrea, Maria Grazia, dal corpo e dal  viso bellissimi , ma impenetrabili,  di una Claudia Cardinale in una delle sue forme migliori, quasi statuaria,  ingraziosita da impeccabili chignon ed avvolta da elegantissimi tubini anni sessanta o da piumaggi da diva da Holliwood su letto a baldacchino nelle farneticazioni mentali del tormentato marito corroso dal tarlo della gelosia, la cui psiche, invece, è un libro aperto, interpretato da  un “magnifico “ Ugo Tognazzi , il quale impersonifica ottimamente  il classico  italiano medio, lombardo, ricco industriale, cialtrone,  innamorato di una bella e fedele moglie.
 Ma quando egli  capisce piacevolmente sulla sua pelle, che per le donne non è difficile tradire il proprio marito.. soprattutto in un simile contesto sociale , in cui le  giornate delle loro mogli sono scandite da sedute dal parrucchiere, visite da costosissimi antiquari o da rappresentazioni al Grand Hotel di biancheria intima femminile ed altre futilità simili .. da qualche centinaio di mila lire a qualche  milione di lire .. con servitù a seguito..ad un uomo innamorato vien da pensare… ma quando il pensiero si tramuta in ossessione…. e prende  fobie distorte… di impossibili.. abnormi fantasie…. la gelosia , non è più,  sano motore dell’amore coniugale , ma diventa divorante malattia, che tramuta l’impossibile,  in certezza matematica. E la vita,  in un inferno.
Ma anche dall’altro lato maschile , il capo dell’ industria di cappelli da esportare in America ,  che per mascherare una scappatella, compra alla moglie un coprispalle di pelliccia da qualche milione di lire e può permettersi di dedicare così tanto tempo della sua giornata ad investigazioni , sospetti , inseguimenti..il tradimento e persino un legittimo sentimento, come la gelosia,  rimane un lusso da pochi.
A parte la simpatica critica sociale ed la messa in rilievo del
cambiamento dei costumi sessuali, mossa dal grande, ma poco conosciuto regista, sceneggiatore, Antonio Pietrangeli, coniatore del termine  neorealismo nel cinema italiano e degno padre del figlio Paolo Pietrangeli  autore della famosa canzone di pretesta “Contessa”,
questa intramontabile,  divertente,  commedia all’italiana è anche indagine di quanto , detto poc’anzi, siano insondabili i moti dell’animo femminile, incantatore e captatore  di raminghe anime maschili , che poi catturate, prede, divengono loro mercè,  e  di loro,  le donne, se belle, ricche magari furbe e con fascino (non è il caso mio),  possano far credere agli uomini ciò  che vogliono e che non saprai mai come la pensano in realtà , artefici e manipolatrici delle situazioni amorose.
Stupefacente colonna sonora di Armando Trovajoli…che sottolinea i momenti clu.. ormai non ne esistono più di colonne sonore così …e soprattutto penso che per un commedia italiana, ora,  non si dedichi più così tanto tempo per un film , in quale dura..ben due ore!!
 

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