La recensione su A proposito di Steve

di supadany

4 stelle

Film fatto apposta per essere sbertucciato, cioè piuttosto male, che alterna la commedia romantica ad un’impronta prettamente demenziale, senza tralasciare una cospicua satira sul mondo selvaggio del giornalismo col suo arrivismo (ed in questo il finale è più che esplicito).

C’erano quindi parecchie carte interessanti ed in fondo il film non è nemmeno l’abominio che alcuni premi, vedi il Razzie a Sandra Bullock, potevano far credere, ma in ogni caso non funziona molto bene.

Mary (Sandra Bullock), vive ancora con i genitori ed è smaccatamente single, quando le si presenta l’occasione della vita vendendo messa in contatto con il “fusto” Steve (Bradley Cooper).

Quest’ultimo, cameraman televisivo, però scappa appena capisce che Mary è una logorroica insopportabile, e mentre cercherà servizi con l’anchorman televisivo Hartman Hughes (Thomas Haden Church), sarà braccato dalla ragazza che lo inseguirà dappertutto per poterlo finalmente conquistare e svoltare nella vita.

Film sbracato che si muove sotto diverse coordinate senza trovare l’alchimia vincente ed un equilibrio convincente.

A tratti si ride davvero di gusto di fronte ad imbelli personaggi e situazioni laceranti, certo è che il personaggio della Bullock è davvero eccessivo, con tutti i pro ed i contro che ciò comporta, e risulta anche piuttosto ovvio che un personaggio così estenuante per le montagne di parole spese e vestiti fin troppo appariscenti, possa facilmente andare di traverso.

In ogni caso Sandra ce la mette davvero tutta (sarà che è anche produttrice della pellicola) e con l’altro appariscente protagonista, non Cooper bensì Thomas Haden Church, offre alcuni momenti davvero spassosi (senza tralasciare qualche comprimario che di tanto in tanto fa piacevoli capolini in scena).

Peccato solo che la storia funzioni sostanzialmente male, nonostante alcuni spezzoni quasi clamorosi per idiozia contagiosa ed un pedale ben pigiato sulle “prime donne” del mondo della televisione generalista, insomma si poteva scrivere un po’ meglio, soprattutto trovare una migliore continuità di battute ed ilarità (ed anche la morale finale per cui bisogna essere sempre se stessi non è che conquisti per quanto il film non termini col classico happpy end romantico).

Ciò detto, alla fine non è nemmeno un film scempio a tutto tondo, certo più di una cosa non va, ma almeno qualche spontaneo sorriso, dovuto a battute di grana grossa, non manca.

Altalenante.
VOTO : 5,5/10.

Su Phil Traill

Tutt'altro che un genio, anzi mi sembra proprio che non ci abbia capito molto.
Con un pò di contributo "dall'alto" il film sarebbe venuto fuori senza dubbio meglio.

Su Sandra Bullock

Eccessiva, ma non certo da buttare.
Si prodiga a più non posso, si prende parecchi rischi, perchè il contesto è spesso virato al demenziale, e non mi è proprio parsa così scadente vista la contingenza.
Anzi, fa la "cretinotta intellettuale" senza dogmi e si mette in gioco senza nascondere nulla.

Su Thomas Haden Church

Simpaticamente eccessivo, d'altronde questo è lo show che la gente vuole vedere.
Il suo personaggio è un anchorman senza scrupoli e di poco intelletto, ma quanto si esalta per niente!?
Bravo.