Regia di Anthony Green (Mario Sabatini) vedi scheda film
Una ricca signora, collezionista di preziosi quadri, indice un premio pittorico; cominciano però ad arrivarle minacce anonime di morte. Seguirà, naturalmente, la messa in atto delle minacce.
Delitto d'autore è un giallo-thriller bizzarro e noioso: possibile conciliare i due aggettivi? Sì, se la messa in scena è adeguatamente miserrima, la storia risaputa nel suo intero svolgimento e se si riesce a coinvolgere nello stesso cast tanti nomi di buoni/discreti caratteristi e altrettanti volti ignoti e che meglio sarebbe stato farli rimanere tali. La vera forza del lavoro, infatti, sono alcuni degli interpreti: Sylva Koscina, fascinosa quarantenne, Luigi Pistilli (losco sacerdote), Pier Paolo Capponi, Krista Nell; per quanto riguarda il regista, invece, non molto è dato di sapere su Mario Sabatini, alias Anthony Green (un uomo che riesce a essere banale anche nella scelta dello pseudonimo). Green/Sabatini, anche autore della sceneggiatura, dietro la macchina da presa non ha molta dimestichezza, sebbene abbia già girato qualcosa (un paio di spaghetti western e un'altra pellicola sconosciuta un decennio prima); i mezzi a sua disposizione sono limitati, d'accordo, ma le sue colpe artistiche/tecniche rimangono comunque perfettamente evidenti: vedasi (anche soltanto) la scena dell'esplosione dell'automobile per capire di cosa si sta parlando. Un tocco di erotismo (pure leggero) qua e là non può ravvivare un'opera dall'andamento tanto blando e dalla forma tanto sciatta. 2/10.
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