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Amityville Horror

Regia di Andrew Douglas vedi scheda film

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La recensione su Amityville Horror

di easyboy82
8 stelle

Di solito la lamentela più frequente circa i film horror è che per troppo tempo "non succede niente" (questo di solito implica la prima mezz'ora, nelle pellicole veramente "cattive" potrebbe addirittura riguardare un'ora intera). O che alla fine è successo troppo poco. Questa versione 2005 di "The Amityville Horror" firmata Metro-Goldwyn-Mayer funziona invece al contrario: succede *fin troppo* e *fin troppo presto*.

Al diciottesimo minuto (sì, al diciottesimo) abbiamo già visto sullo schermo un discreto campionario di ciò che di meglio l'horror sovrannaturale contemporaneo può offrire, tanto che a quel punto si è quasi assuefatti e sebbene la pellicola non venga mai meno, e anzi vada giustamente in crescendo, quanto a colpi di scena nel seguito, ormai ci aspettiamo già di tutto e nulla ci sorprende più. Insomma, non spaventa, almeno non me, che pure l'ho rivisto da solo al buio (ovviamente), iniziando la visione senza ricordarmi nulla o quasi dello svolgimento della vicenda (quindi questa impressione non è dovuta al fatto che già sapessi dove si sarebbero trovati i punti "paurosi)".

Ciò non toglie che "The Amityville Horror" è un bel "giocattolone" (e infatti fu un ottimo successo per la MGM alla sua uscita), bello a vedersi e anche a riguardarsi proprio perchè piacevole nel suo svolgimento, al di là dei salti o meno sulla sedia. A questo contribuisce una bella fotografia da "horror ad alto budget" (ovvero patinata come piace a me), un ritmo che si mantiene costantemente elevato e, cosa mai scontata nei film horrorifici, un buon cast: una Melissa George "in parte" nonchè un Ryan Reynolds in versione barbuta cui la produzione non fa mancare due o tre scene a petto nudo in cui può mostrare il fisicaccio, che si sa, infilare un po' di richiamo sessuale in un film non fa che bene (al botteghino). Menzione speciale anche per Rachel Nichols nel ruolino della sexy-babysitter.

Basato (come la precedente versione del '79) sul libro-verità di Jay Anson dallo stesso titolo (tuttora in commercio presso il mercato editoriale in lingua inglese), che narrava appunto le vicende paranormali vissute dalla famiglia Lutz dopo il loro trasferimento nella casa dei De Feo in quel di Amityville, è uno dei pochi horror che si possano fregiare a ragione della tanto abusata frase di apertura "basato su avvenimenti realmente accaduti" (sebbene la faccenda sia controversa e ci siano state svariate cause legali tra i Lutz, Anson e le case cinematografiche...ma si sa, gli americani fanno causa per tutto). Chissà.

Insomma, nel suo genere merita un 4.

Su Ryan Reynolds

ho apprezzato il suo sapersi controllare e non cadere nell' "overplaying", ovvero nel non andare troppo sopra le righe nell'interpretare lo scivolamento progressivo nell'influenza demoniaca cui va incontro il suo personaggio, cosa non da poco date le caratteristiche del suo ruolo, Ho apprezzato anche vederlo spaccare la legna a petto nudo.

Su Melissa George

brava e "in parte"

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