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La taglia è tua... l'uomo l'ammazzo io

Regia di Edward G. Muller (Edoardo Mulargia) vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La taglia è tua... l'uomo l'ammazzo io

di Mr Rossi
2 stelle

Uno di quei film che segnavano il tramonto inesorabile di un genere o sottogenere, in questo caso quello degli "spaghetti western da due dollari bucati".

Di solito uno pensa di aver visto due o tre film brutti di un sottogenere di film pensa di aver visto tutto... Ma si sbaglia. Sapevo che di western made in Italy ne avevano girati a decine e decine e tra questi ben pochi brillano per originalità. Ma questo western nostrano di Mulargia si può considerare il segnale dell' inizio della fine di un genere che ormai era a corto di sparate nuove o meglio aveva raschiato il fondo del barile di wiskey. Il pistolero alcolizzato poteva anche starci dentro, dato che quelli l' acqua la usavano solo per lavarsi ogni tanto e per far abbeverare i loro cavalli. Ma il personaggio protagonista è talmente sfigato e perso continuamente in una visione perenne di immagini sdoppiate che mi fa sorgere il dubbio che facesse uso di altre sostanze naturali allucinogene come il mescàl, il peyote o altro... Per carità, possibile anche questo. Oltretutto viene buttato fuori dal saloon dal barista quando, sempre sbronzo, non ha i soldi per pagarsi il suo "goccetto" di wiskey continuo. Non capisco però come faccia quasi da solo a far fuori in una volta sola tre avversari più sobri di lui con una facilità disarmante. Mi ha fatto rimpiangere film come "Django" di Sergio Corbucci, il capostipite degli "italian trash western".

   Tipico esempio di falso western istantaneo nostrano da due dollari bucati, con un attore protagonista simile a uno più famoso, in questo caso l' americano Robert Woods, un Giuliano Gemma dei poveracci che a prima vista sembra piuttosto il sosia dell' attore sudamericano George Hilton, un altro protagonista di spaghetti-western di serie B, anche lui probabilmente scelto per la sua somiglianza con Gemma. Completano il desolante quadretto cinque cattivi comandati da un balordo svanito e infine un piccolo peone interpretato da un futuro terrorista neofascista e stragista oggi ergastolano. Trama: Sapendo che ormai è ridotto a un relitto umano, una piccola banda di assassini a tempo perso cerca un ex pistolero alcolizzato un tempo popolare tra i peones messicani per incassare la grossa taglia che pende su di lui, ignari che "El Puro" è ancora capace di colpire il bersaglio. Per il resto un cast di ignoti brutti ceffi da parti secondarie in altri western italospagnoli, scenografie e costumi di terza mano e banali musiche di sottofondo con il solito motivo fischiettato. Tra i pochi personaggi secondari della gente già vista, come un vecchio sceriffo inutile e un vecchio peòn messicano amico del protagonista. Anche chi ha visto pochi western noterebbe in questo film poche cose.

   Degne di un film comico-demenziale le scene del bacio in bocca tra i due cattivi, dopo che uno di questi ha ammazzato a ceffoni una donna, per non parlare del duello finale con il grande e grosso Mario Brega (a differenza dei suoi due compari preferisce stuprare le donne più giovani di lui) che dopo aver visto uccidere il più temibile dei suoi due compari corre verso i due nemici sparando in aria a vuoto e gridando più volte il nome del protagonista ("Purooo!!! Puro!!") per poi farsi uccidere come un fesso a distanza ravvicinata. Se Brega ha cominciato con i primi western di Leone ha fatto bene a finire nelle commedie di Verdone. Per far fuori il capo della misera banda di cattivi, "El Puro" si siede su una sedia, spara e l' altro muore indicando con un dito qualcosa (il cesso?) e mormorando "Bang!", altra scena da annoverare nelle antologie del grottesco involontario, probabile fonte ispiratrice di registi come Mel Brooks. Per la cronaca non siamo ancora ai tempi di Bud Spencer e Terence Hill e questo film vuole essere preso sul serio ma sarà solo ricordato per quella breve scena di represso amore omosessuale tra i due cattivi, cosa impensabile in un vecchio film western, anche Made in Italy. Più "credibile" la scena finale in cui il protagonista viene ucciso dal più normale della misera banda con un fucile di precisione. Western come questo confermano soltanto che una volta si potevano facilmente girare dei film commerciali con un pugno di dollari.

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