Regia di Mike Binder vedi scheda film
Famiglie sfasciate in una Detroit di villette suburbane che sembra il luogo deputato del fallimento e della solitudine. Terry è stata appena piantata dal marito, ha quattro figlie e comincia ad avere problemi economici. Per giunta, non è certo una madre facile, preda com’è dell’alcol e delle proprie insicurezze. A venirle incontro è un altro perdente da manuale, l’ex campione di baseball Denny, che ora vive di conduzioni radiofoniche e di apparizioni a pagamento in piccoli eventi di provincia. I due diventano compagni di bevute, e trovano reciproca consolazione in una crepuscolare storia d’amore, ma quando Denny diventa una specie di sostituto del padre per le ragazzine, crescono le tensioni. Il film ha una sua amarezza che ne fa un prodotto singolare nel cinema americano di oggi. Pur schematico e tentato dagli stereotipi, Litigi d’amore (ma è bello il titolo originale) riserva qualche sorpresa negli affondi più crudeli e perfino in qualche sprezzatura di regia. Coi tempi che corrono, quasi un film umano. Gli attori che fanno gli alcolizzati sono sempre terrificanti, anche quando (come qui) cercano di non strafare. Impressionante l’imbolsimento di Costner, che ci gioca anche coraggiosamente e fa più che altro da spalla a una Allen molto “donne al bivio”.
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