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La bestia

Regia di Walerian Borowczyk vedi scheda film

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La recensione su La bestia

di undying
10 stelle

Capolavoro del cinema erotico (ma anche fantastico) e miglior regia di Walerian Borowczyk. Opera immor(t)ale e ancor oggi incantevole in forza della suggestiva ambientazione d'epoca e di una potente carica sessuale. Scritto e diretto in stato di grazia e con un cast d'attrici davvero affascinante.

 

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Francia. Il marchese Pierre de L'Esperance (Guy Tréjan), per recuperare la posizione finanziaria e salvaguardare i possedimenti della casata (castello e terre), accetta di buon grado le volontà testamentarie del nobile Broadhurst, che prevedono il matrimonio combinato della figlia Lucy (Lisbeth Hummel) con il primogenito Mathurin de l'Esperance (Pierre Benedetti). Matrimonio che deve compiersi nell'arco di sei mesi dal decesso di Broadhurst. Lucy, accompagnata dalla zia Virginia (Elisabeth Kaza), raggiunge il maniero de L'Esperance. Mentre Pierre tenta di coinvolgere alte cariche ecclesiastiche per la partecipazione al lieto evento, Mathurin viene battezzato per consentire lo svolgersi della funzione, nel pieno rispetto dei canoni cristiani. Nella lussuosa casa, l'altra figlia di Pierre - Clarisse (Pascale Rivault) - tiene un comportamento libertino, accoppiandosi con il cameriere Ifany. Lucy rimane impressionata da un antico libro e da un corsetto dilaniato da unghiate, oggetti appartenenti all'antenata, vissuta nel Settecento, Romilda (Sirpa Lane): secondo un'antica leggenda locale, ogni duecento anni una bestia dalla forma antropomorfa aggredisce, sino a giungere allo stupro, le femmine del castello. Dopo aver rivissuto in sogno l'esperienza di Romilda, Lucy scopre una terribile segreto sul futuro sposo.

 

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La bestia (1975): scena

 

"La bestialità, ovvero l'accoppiamento con la bestia, è il crimine più odioso, perché è quello che più avvilisce l'uomo, creato a immagine di Dio; il più orribile perché contro natura. E' per questo che il Levitico, per la punizione di tale crimine, condanna a morte non solo chi lo ha commesso - uomo o donna - ma anche la bestia medesima (...)

I toccamenti impuri con una bestia non devono mai, secondo noi, essere passati sotto silenzio nella confessione. Come, per esempio, se per procurarsi una polluzione una femmina si fa leccare la vulva da un cane o da un gatto; o se maneggia le parti sessuali di una bestia fino a farla eiaculare.

E' per questo che Bernier (n.d.r.: Jean-Baptiste Marie, vescovo cattolico francese di fine XVIII° secolo) consiglia ai confessori di domandare alle femmine - soprattutto a quelle che sono portate alla lussuria - se hanno fatto qualcosa di vergognoso con una bestia.

La bestialità porta con sè conseguenze scandalose e funeste." (Cardinale Joseph/Jean Martinelli)

 

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La bestia: Sirpa Lane tra le "zampe" della creatura

La bestia è il film più riuscito di Walerian Borowczyk, anche autore della stupenda sceneggiatura, che riesce in questo morboso contesto a coniugare con ottima tecnica atmosfere libertine da romanzo del '700, clima fantastico e contenuti altamente erotici, addirittura limitrofi all'hard (in Italia venne maldestramente distribuito nel circuito delle "luci rosse"). Merito del supporto dell'intero cast, coinvolto da una coproduzione tra Francia, Italia e Inghilterra e, soprattutto, dalle due attrici principali, Lisbeth Hummel e Sirpa Lane. Entrambe segnate positivamente dall'esperienza, tanto che la Hummel ritornerà a interpretare un simile ruolo nel 1977 (La bella e la bestia, Luigi Russo), mentre Sirpa Lane sarà attrice protagonista nel futuristico La bestia nello spazio (Alfonso Brescia, 1980).

Il film inizia mostrando in scabroso dettaglio un esplicito amplesso tra cavalli (possessione, eiaculazione e, addirittura, cunnilingus), mentre lentamente - per gradi e con atmosfera resa surreale dalla ricca composizione visiva - Borowczyk intraprende la via del fantastico.

 

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La bestia: scena

 

Tra sogno (l'esperienza dell'antenata Romilda, rivissuta da Lucy nel sonno) e realtà (l'allucinante e disgustosa rivelazione finale, sulla vera natura di Mathurin de l'Esperance), Borowczyk compone un film stilisticamente ineccepibile, impreziosito da accurate ricostruzione d'epoca (arredamenti, costumi, scenografie, oggettistica) e perfettamente suddiviso in due parti: una prima di preparazione, intimista e di atmosfera suggerita, seguita da un'antipodica serie di immagini estremamente erotiche ed esplicite. Dal secondo tempo in poi, il grazioso ed estetizzante nudo femminile abbonda sullo schermo, le grazie delle protagoniste (tutte incluse, anche quelle della disinibita Pascale Rivault) istigano pensieri perversi. Sirpa Lane stimola, in virtù del potere intrinseco dato dalla perfezione di un corpo armonico e bellissimo, il membro animalesco - costringendolo all'erezione e alla inevitabile eiaculazione - celato solo parzialmente dalla vegetazione, nel profondo del bosco (ossia nella selva oscura, allegoria dantesca del peccato), per poi farne uso in ogni modo possibile immaginabile.

"L'essere umano è come gli animali", recita non a caso a un certo punto il prete, interpretato da Roland Armontel, "costretto a sottostare alle leggi della natura".

 

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La bestia: Sirpa Lane, inseguita dalla "bestia"

 

Le immagini di Sirpa Lane mentre via via perde i vestiti - un pò strappati dalle unghie della bestia, un pò rimasti attaccati ai rami degli alberi e i restanti gettati in aria con le sue stesse mani - angosciata ma al medesimo tempo eccitata, inseguita seminuda (e poi nuda) en plein air dalla creatura in erezione, turbano e fanno sentire un pò in colpa per quanto eroticamente morbose e dunque inevitabilmente attraenti. Ancor più suggestiva appare la reazione della protagonista, una volta che - convertito l'orrore in piacere - dimostra di gradire (con espressioni facciali estatiche e lingua scorrevole da un lato all'altro delle labbra), ribaltando il ruolo tra vittima e carnefice. Ruolo che però rimane paritetico sullo stesso piano di un bisogno primario per ogni essere vivente, ossia quello sessuale. La bella vince, insomma, sulla bestia. E la fine torna a chiudersi, in un cerchio narrativo perfetto come fosse stato tracciato a mano da Giotto, su quella penetrazione animalesca iniziale, successivamente immortalata in foto dalla turbatissima Lucy. 

Capolavoro.

 

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La bestia: (sopra) tre momenti dell'aggressione subìta da Romilda (Sirpa Lane)

 

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La bestia: manifesto alternativo

 

"Ciò che sentiamo e pensiamo e siamo, è in gran parte determinato dallo stato delle nostre ghiandole e delle viscere." (Aldous Leonard Huxley)

 

Trailer

 

N.B.: Il seguente video è riservato solo ed esclusivamente a un pubblico adulto 

La bestia (Walerian Borowczyk, 1975) - clip

 

F.P. 20/04/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 92'45")

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