Trama
Shu Qi, attrice taiwanese nota per le sue collaborazioni con alcuni tra i più importanti registi del cinema asiatico e internazionale, esordisce alla regia con il film Girl, un racconto di formazione che esplora l’adolescenza femminile in un contesto familiare difficile, segnato dalla violenza domestica e dalla marginalità sociale.
La protagonista, Lin Xiaoli, è una preadolescente che vive in un ambiente familiare segnato da tensioni e abusi. Il padre, spesso ubriaco, aggredisce verbalmente e fisicamente la madre, la quale a sua volta scarica la frustrazione sulla figlia maggiore. Xiaoli si occupa della sorellina più piccola e cerca di mantenere un equilibrio, adottando una strategia di invisibilità per sopravvivere alla quotidianità.
L’incontro con Li Lili, una coetanea dallo spirito ribelle e con un passato simile, introduce Xiaoli a un diverso modo di reagire: ribellarsi anziché subire. Li Lili fuma, salta la scuola, si trucca e spinge Xiaoli a mettere in discussione le dinamiche familiari a cui si è adattata. Questo incontro segna l’inizio di un processo di consapevolezza e trasformazione, durante il quale Xiaoli comincia a immaginare una via d’uscita per sé e forse anche per la madre.
Girato con uno stile che privilegia le inquadrature distanziate e l’osservazione ambientale, il film Girl costruisce un linguaggio visivo sobrio ma carico di tensione, in cui i suoni quotidiani (un ventilatore, il ronzio degli insetti, la zip di un sacco a pelo) diventano parte integrante della narrazione. L’approccio della regista predilige i silenzi e la fisicità degli spazi rispetto al dialogo, cercando una forte connessione emotiva con il vissuto dei personaggi.
Girl è un film che si colloca nel solco del cinema intimista e osservativo, offrendo uno sguardo sulle dinamiche familiari e sulla crescita personale attraverso piccoli gesti, cambiamenti minimi ma significativi.
Note
Continua qui: Girl – Figlie del silenzio, madri della memoria
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