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A distanza ravvicinata

Regia di James Foley vedi scheda film

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La recensione su A distanza ravvicinata

di maso
7 stelle

Neo noir più che thriller questo film di ormai trenta anni orsono che al tempo ebbe una accoglienza tiepida dal pubblico e sinceramente rivisto dopo tanti anni rimane un po' insipido al mio palato ma comunque interessante.

Ha il grosso pregio di voler cercare una nuova strada per raccontare l'emarginazione giovanile in una cornice di delinquenza adulta delineata dalla figura del padre rapinatore e violento ma comunque gelidamente lucido nel suo agire ed è proprio intorno alle interpretazioni dell'emergente Penn e dell'affermato Walken che il film si regge: in fondo la ditanza ravvicinata fra loro è più ideale che reale e dettata da un legame di sangue che deve essere per forza reciso perchè l'esempio che viene dal padre porta al male, non è un caso che i personaggi siano nel nome uno la copia dell'altro, Sr and Jr finchè Brad non diventerà Sr a sua volta ripercorrendo le orme del padre, la ribellione del protagonista questa volta non è contro il sistema o coetanei che lo vessano ma verso una strada segnata per la quale chi è figlio di attore fa inevitabilmente l'attore e chi è figlio di puttana fa comunque la puttana.

L'ambiente rurale della provincia americana è ripreso con molto distacco da Foley che non concede spazio ad umorismi giovanili se non per descrivere lo stato di emarginazione di Brad jr che beve, fuma e assume extasy; si concentra più sul rapporto fra padre e figlio che si deteriora fino alla fine della storia mentre cresce l'amore per Terry che potrebbe salvarlo, il tutto avvolto in un manto nero che è la notte, territorio consono all'umore del film che descrive appena le azioni criminali di Brad e soci proprio perchè quello che conta di più sono le conseguenze a cui conducono.

Il sole entra poco nei frame ma opportunamente nei momenti di distensione: Brad Jr cerca Terry a scuola, opprure dopo essere stato ferito con i ragazzi della banda fanno il bagno al lago in un momento di pace e nel finale che stempera la tensione.

Ciò che non va a vantaggio del film è sicuramente un ritmo troppo soft che anche se voluto non mi sembra un pregio ed oltre a una certa trascuratezza nel tratteggiare i personaggi di contorno c'è un uso troppo reiterato della canzone di Madonna, davvero fastidiosa e francamente non c'entra un cazzo con il film, ci sono altre canzoni in colonna sonora ma quelle tre cazzo di note che rappresentano la struttura di Live to tell le hanno suonate e infilate nel film ovunque.

Ma non sarà che al tempo Penn e Madonna stavano insieme e la Ciccone gli ha un po' sfrizionato il cervello?

La risposta è SI: perchè il successivo film di Penn fu proprio con Madonna come protagonista femminile nell'abominevole Shanghai Surprise, il punto più basso della sua carriera .

Scusate la bestemmia ma porca di una Madonna che rompi sta Ciccone!

E fatti le canzoni tue e i tuoi cavolo di film che qui c'è la mitica Candy Clarke in un bikini bianco mentre fluttua in piscina che è uno spettacolo per gli occhi ed ha una piccola parte molto intrigante che mette in evidenza anche una certa invidia di Brad Sr per il figlio vista l'attrazione che suscita sulla sua pupa.

 

 

 

 

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