Regia di Massimo Ceccherini vedi scheda film
"La mia vita a stelle e strisce" diretto nel 2003
da Massimo Ceccherini,devo dire che non mi è
dispiaciuto,anche se mi ha lasciato un pò perplesso.
La storia si svolge in un tranquillo casolare
toscano di proprietà di Lando,un contadino
che vive con il padre sulla sedia a rotelle,
per colpa di "Carramba" viene a scoprire che ha degli
zii d'America ma poi inaspettatamente subisce una
sconvolgente invasione da parte di questi ce sono
composti da la zia Giuly con tanto di marito,
ex colonnello dei Marines figlia bellezza mozzafiato
e nipotino pestifero fissato con i videogame.
Allora così il povero Lando è costretto così
a subire ogni tipo di vessazione a partire
dalla parabolica fissata sul tetto del casolare,
e a ben poco valgono le sue proteste.
Il Film è la 3° regia di Massimo Ceccherini,
ed anche se è divertente e gradevole,non è
all'altezza dei suoi precedenti lavori.
La sceneggiatura è scritta oltre che da lui
da Giovanni Veronesi e tentano anche di metterci
un messaggio politico dentro una commedia che
è tutta sopra la righe partendo dai personaggi
e dalle situazioni riuscendo a metà.
Però purtroppo Ceccherini la butta troppo
sulla farsa e pompa questa cosa,poi utilizza
troppo la voce narrante (alla Pieraccioni)
sminuendo un pò tutta la pellicola.
Poi naturalmente il Film ha dei momenti
azzeccati dove la faccia di Ceccherini
fa ridere pure senza dire niente,anche se
a volte è troppo sboccato e strafa invece
di misurarsi come dovrebbe.
La commedia tratti è pure molto
"scollacciata" tra scarichi fisici,
gabinetti che si frantumano e tanto
di doccia,però diversa perché sotto
la cascata,dove la protagonista è la
bomba sessuale Victoria Silvstedt.
Nel Cast figura oltre i citati anche:
Novello Novelli-Manuela Magherini-Cyrus Elias-
David Corbett-Ambra Gullà-Alessio Sardelli
e Lorena Bianchetti che è conduttrice del
TG.
In conclusione un Film medio
divertente dove non convince del tutto,
e che cerca di spiegare le differenze tra gli USA
e l'Italia e che il nostro paese
non deve essere succube di loro,
però lo fa in un modo dove non
colpisce del tutto l'obbiettivo
perché poteva essere più cattivo
invece di cadere in un finale scontato
con un "Happy End" che somiglia molto
a quelli dell'amico Pieraccioni,
rovinando le cose ben fatte prima
della fine.
Un vero peccato.
Il mio voto: 6.
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