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Lo chiamavano Verità

Regia di Luigi Perelli vedi scheda film

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La recensione su Lo chiamavano Verità

di giurista81
2 stelle

Fagiolino western che vede coinvolto Mark Damon, precipitato di livello, a capo di un gruppo di quattro banditi simpaticoni che vanno in giro a cacciarsi nei guai. Poco da segnalare. Perelli debutta in modo tutt'altro che convinto e porta in scena una sceneggiatura senza capo né coda. Ruota tutto attorno a un libro che si intitola "Come fare soldi nel west". Ed ecco che i quattro vanno in giro a giocare a poker, fare il gioco delle tre carte e combinare guai. Sceneggiatura dunque assente.

Nel cast presenti Garofalo (lo ritroveremo nel cinema di Bruno Mattei, Virus su tutti) e Gigi Bonos nei panni di un cameriere che finisce in continuo oggetto di scherno.C'è anche prezzemolo Boido.

Rimto lento, confezione tecnica mediocre, colonna sonora latente (del fratello di Christian De Sica). Tra le cose simpatiche la caratterizzazione di tale "Gigante", intepretato da tale Ceccarelli, un ometto piccoletto che viene chiamato per scherzo in questo modo e che dice sempre "mio nonno mi diceva..." Sulla stessa falsa riga è Damon che è chiamato Verità perché giura sempre di dire il vero. Simpatica partita a "bocce" con i ferri di cavallo. Molto poco....

Evitare anche se meno peggio di altri, quanto meno non spinge troppo sul versante della demenzialità, ma lo ripeto: non c'è storia.

 

Ps: Ci giocherei con un braccio legato, con uno così ci vivrei di rendita...

 

 

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