Espandi menu
cerca
Una vita non violenta

Regia di David Emmer vedi scheda film

Recensioni

L'autore

zombi

zombi

Iscritto dal 21 luglio 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 98
  • Post 14
  • Recensioni 1682
  • Playlist 277
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Una vita non violenta

di zombi
4 stelle

gianluca vuole fare la guardiaforestale, ma tra quello che vuole gianluca e tra quello che gianluca può e/o deve fare ci passano svariati problemi. gianluca è un sognatore che passa per le maglie di una situazione tipica dell'italia degli ultimi anni che forse all'epoca si poteva far sentire in una grande città. gianluca è un precario che della precarietà fa una forza. è un volontario che vive di quello che ha, senza smaniare troppo per niente se non per il suo sogno di essere guardiaforestale sulle montagne del nord italia insieme ad un amico, facendo a gara a chi vede per primo l'aquila. durante una sua discesa a roma a trovare la madre, la trova in mezzo ad una strada nel pieno dello sfratto esecutivo. da lì si ritrovano al lido di ostia, abitare una baracca, barcamenandosi con l'aiuto di franco tra un lavoro in nero e l'altro evitando per un pelo l'illegalità. il film di david emmer è indeciso tra una visione da film televisivo piuttosto piatta e sciatta, scivolando tra i baraccamenti di ostia e il grigiore di un mare inquietante , e una poetica grezza e ruvida che forse ha troppe remore e non riesce ad esprimere ciò che vorrebbe, dovrebbe o potrebbe. adriana asti nei panni della madre del protagonista, donna che scivola o vuole scivolare in una cosciente demenza senile per lasciarsi depositare in un ospizio e permettere al figlio di librarsi nel cielo dei suoi sogni è superba nel suo essere asciutta e arzigogolata nello stesso tempo. ninetto davoli continua a saltellare come il pischello che abbiamo conosciuto e illumina quei cieli invernali plumbei col suo sorriso innocente e ingenuo. yari gugliucci sembra a volte essere un pò in soggezione nell'affrontare questa storia moderna di un peter pan cresciuto affossarsi in una periferia tra un lavoro-non lavoro e un lavoro finalmente lavoro di spazzino. la storia ha uno sviluppo difficoltoso che sembra volerci dire l'impatanamento del protagonista in una vita che non ama ma che cerca in tutti i modi di rendersi meno peggio, anche cercando affetto tra le braccia di una ragazza altrettanto confusa e disorientata, e sul finire della prima ora di girato purtroppo si perde interesse nel sapere cosa succederà di quei personaggi. il finale non aiuta per niente, e sembra a tutti gli effetti il pilot di una serie abortita sul nascere per il fallimento delle previews. 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati