Regia di Travis Cluff, Chris Lofing vedi scheda film
I registi del controverso horror Blumhouse - The gallows (2015) - tornano sulla scena. Questa volta si sono dati anche alla produzione e alla recitazione. Peccato che la sceneggiatura, opera dell'attrice protagonista (Jill Awbrey), cerchi di sfruttare con banale e prevedibile conclusione il tema del maschilismo.
Henry (Bart Johnson) ed Emma (Jill Awbrey), per cercare di recuperare un matrimonio in crisi, decidono di trascorrere un periodo di isolamento in una futuristica casa vacanza. Passata la prima notte, i coniugi si accorgono però di essere tenuti in ostaggio: le porte blindate sono state bloccate per evitare la fuga, mentre a tenergli compagnia è una voce invisibile, che dirige ogni loro mossa. Non solo, nel sonno gli è stato impiantato sottopelle un minuscolo apparato, indispensabile al misterioso personaggio che li ha imprigionati per costringe all'obbedienza assoluta e indiscriminata la coppia, péna dolorose scariche elettriche.
"Tu appartieni a tuo marito, proprio come Eva è stata creata da Adamo." (La voce misteriosa, rivolta ad Emma)
Dopo l'esordio nel poco apprezzato horror targato Blumhouse (The gallows, 2015), la coppia di registi Travis Cluff e Chris Lofing dimostra di avere bene appreso la filosofia di Jason Blum: pochi soldi, idee deliranti, buone scenografie, tre o massimo quattro attori (anche sceneggiatori e registi, magari) e distribuzione capillare del prodotto. Così, a partire da The gallows Act 2 (2019), si sono anche improvvisati produttori fondando la - nomen omen - "Tremendum Pictures". Come se non bastassero i tanti, troppi e inutili, pseudo horror di Blum, prepariamoci a subire anche gli emulatori della sua logica distributiva del tipo "tanto fumo e niente arrosto". Nella quale appunto rientra anche questo Held, patetico drammone veterofemminista - interpretato da una poco sensuale e molto antipatica attrice/sceneggiatrice - che nella parte inziale (con telecamere di controllo sparse per la casa) sembra essere ispirato da quell'altro noiosissimo titolo che è The rental (Dave Franco, 2020). Dato che con buona probabilità potrebbe arrivare anche da noi, è buona cosa evitare lo spoiler, ma si può aggiungere che da metà tempo in poi si capisce chiaramente dove l'autrice della storia, Jill Awbrey (anche emancipata protagonista principale), intenda andare a parare.
Sì, andando controtendenza se questi sono i risultati, lo possiamo dire a voce alta: il femminismo ha fatto "anche" danni, non c'è dubbio. Infatti la Awbrey vuole raccontare la solita storia del marito prepotente, geloso e possessivo il cui contorto pensiero si tramuta in voce invisibile che pronuncia comandi subliminali del tipo: "L'obbedienza è la radice di tutta la felicità"; "Devi obbedire"; "Una buona moglie cucina per il marito", e via di frasi fatte al limite della scontatezza.
Cluff e Lofing, per ridurre ulteriormente i costi, sdoppiano alcuni attori anche in altra attività. Se la Awbrey è infatti anche autrice dei pessimi testi, Travis Cluff oltreché regista e produttore presta timbro vocale e corpo al personaggio di Nathan.
Lento, ripetitivo e con una mediocre storia da pessimo cinema noir degli anni '40, Held dopo un veloce passaggio al "Frightfest" nell'ottobre del 2020 è arrivato - il 9 aprile 2021 - sugli schermi USA e in streaming in Canada, uscendo sconfitto alla prova del box office, con un incasso stimato attorno ai 46.000 dollari. Che sono sempre troppi, considerato il prodotto. Il consiglio che sentiamo di dare, nel caso dovesse essere tradotto in italiano, è uno solo: alla larga, a meno che non si voglia sprofondare in un sonno profondo, fruendo del film come di un buon sonnifero.
"Maria non l’aveva mai amato, e lui non aveva mai amato lei, ma lui stava cercando una moglie e lei stava cercando qualcosa da fare: insomma, sembravano ben assortiti almeno quanto la maggior parte delle coppie." (Jonathan Coe)
Trailer
F.P. 15/04/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 93'33") / Data del rilascio USA/Canada: 09/04/2021
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