Regia di Giorgio De Lullo vedi scheda film
Marta è una bella donna che non si è mai concessa a nessuno dei suoi spasimanti, facendoli anzi sposare con le ragazze che lei stessa suggeriva loro, per diventare poi amica di ciascuna di loro. Con tali premesse, il dramma naturalmente è in agguato.
Teatro in televisione: niente di più e niente di meno. Siamo nel 1970 e la Rai prosegue incessantemente a produrre trasposizioni sul piccolo schermo di più o meno celebri testi letterari e opere teatrali; in questo caso la riduzione de L’amica delle mogli di Luigi Pirandello è affidata a Giorgio De Lullo, regista ‘pirandelliano’ per eccellenza della tv nostrana, che aveva già diretto una versione filmata di Sei personaggi in cerca d’autore (1965) e in quello stesso anno firmava anche Il giuoco delle parti, per tacere dei titoli futuri che trarrà dal patrimonio artistico del commediografo siciliano. Tutto molto rispettoso della pagina scritta, tutto molto teatrale nel senso più ampio del termine: scene, luci, recitazione sono basate su un approccio da palcoscenico, mentre dietro la macchina da presa De Lullo opta per qualche soluzione più vivace e idonea al mezzo televisivo (primi piani, carrellate e quant’altro: nulla di eccezionale, ma comunque un’impronta per lo meno personale). Nel cast: Rossella Falk, Romolo Valli, Carlo Giuffrè, Giuliana Calandra, Nora Ricci, Mario Valdemarin, Giulia Lazzarini, Gianfranco Barra e altri ancora. Teatrale al massimo – e antispettacolare – anche il finale ‘nero’e disperante, forse tra le cose meno pirandelliane dell’intera opera dello scrittore. 4/10.
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