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Gardenia il giustiziere della mala

Regia di Domenico Paolella vedi scheda film

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La recensione su Gardenia il giustiziere della mala

di will kane
5 stelle

Si fa fare barba e capelli da un anziano barbiere di fiducia,coccola un gatto bianco cui rivolge sconsolate osservazioni sulle donne,si mette una gardenia fresca all'occhiello ogni mattina,rigorosamente senza pagare,gira con tre amici uno più rintronato dell'altro,gestisce un ristorante nel quale cucina con gilet e cravatta,e si rende antipatico ai boss del traffico di droga della Capitale:è Gardenia,appunto,duro romano che piace alle donne (bacia praticamente quasi tutti i personaggi femminili,che gli cadono ai piedi),mena e pratica una sua giustizia che,all'occasione,diventa legge del taglione.Franco Califano tentò la via del cinema con questo crime-movie,onestamente di serie B,ma più decoroso di altri,sebbene ideologicamente piuttosto discutibile (non si vede un poliziotto che sia uno,nonostante vadano al Creatore una ventina di persone,in una guerra tra bande),diretto da Domenico Paolella,dapprima emerso con film pruriginosi sulle voglie celate delle monache,con diverse facce note,tra  caratteristi italiani del periodo (tipo il corpulento Franco Diogene e il baffuto Roberto Della Casa) e i due nomi stranieri di peso quali Martin Balsam e Robert Webber."Me so'nnammorato come 'no stronzo." afferma perentorio Gardenia/Califano masticando amaro sulla bella viziata che è riuscita a farlo penare sentimentalmente,e il Califfo,tuttavia,risulta simpatico,nonostante in alcune sequenze sia truccato tipo al Carnevale,dato che si presta alla prova attoriale con evidente approccio dilettantesco,ma riflettendo nel personaggio molto di se stesso,compresa la presa d'atto della solitudine sostanziale,scelta per mancato rispetto di regole e troppa affermazione della propria straripante personalità.Da aspirante  hard boiled vero,il Califfo pecca prendendo a schiaffoni una tizia che copre un tipo pericoloso,che poi provvede a far saltare in aria applicando un suo metro di giudizio fin troppo "pratico",e musica la pellicola con un tema piuttosto identificabile con diversi suoi brani.Non un granchè,però non è noioso.

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