Regia di Chiara Bellosi vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 15 - ALICE NELLA CITTÀ
Cosa accomuna una nevrotica giovane madre con figlioletta vispa e ricettiva al seguito, ed una dolce teenager che si appresta a far ripetere al padre una "lezione" da cui può dipendere il destino di una intera famiglia?
È il Palazzo di Giustizia che lega queste due donne, indirettamente parti in conflitto di un processo su un grave reato che vede schierato da una parte un delinquentello colto in flagranza di rapina, ed un benzinaio che, percosso e piegato dal primo e dal suo compare, ha avuto l'istinto di reagire sparanto ai rapinatori in fuga, ed uccidendone uno.
Il Pubblico Ministero si prodica in una concitata arringa in cui intende far riflettere la giuria sulla sproporzione della risposta, rispetto al delitto premeditato e posto in essere: un dubbio che si impantana in sottotracce morali a cui è davvero arduo fornire risposte certe che valgano come risposte da manuale immefiatamente applicabili caso per caso. Ma l'attenzione si sposta dui personaggi apparentemente di contorno, che di impadroniscono della scena interagendo dapprima di malavoglia e goffamente nel corridoio in cui sono stati relegati in quanto minori o ritardatari rispetto all'ora del processo.
L'esordio in regia di Chiara Bellosi è molto convincente sia a livello di dinamica di riprese, ben scandite su volti e corpi interessanti e ben sviscerati, sia a livello narrativo, permettendo alla storia di completare con accuratezza la definizione di ognuna delle parti coinvolte, tutte dolenti e soccombenti al di là di un giudizio finale che, con lungimiranza, gli sceneggiatori evitano saggiamente di renderci noto.
Bravissimi gli interpreri, tra cui spicca una staordinaria Daphne Scoccia, qui madre nevrotica ma vulnerabile, oltre che compagna del rapinatore reo confesso dalle drammatiche circostanze. Un volto bellissimo ed intenso da tenere d'occhio con attenzione, dopo la scoperta di solo pochi anni orsono grazie all'altrettanto lodevole film Fiore di Claudio Giovannesi. Le fanno da splendido contraltare altre due giivanissime donne, la dolce e dolente, luminosa Sara Short e la piccola e frizzante di umana vivacità Bianca Leonardi, a completare un trio femminile forte ed orgoglioso ben più di quanto nell'aula di giudizio chiunque possa percepire.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta