Regia di William Brent Bell vedi scheda film
A dirigere The Boy 2: La maledizione di Brahms è William Brent Bell, regista e sceneggiatore statunitense. Originario di Lexington, nel Kentucky, e appassionato di horror sin dall'infanzia, Bell dopo aver scritto diversi progetti per conto della Universal, Warner Bros., Disney e Fox, ha debuttato come regista nel 2006 con l'horror Stay Alive. Grazie al successo ottenuto ha scritto e diretto L'altra faccia del diavolo, titolo da oltre 100 milioni di dollari incassati in tutto il mondo. Nel 2016 ha firmato invece The Boy, pellicola indipendente horror che in breve tempo è diventata un fenomeno virale così forte da meritarsi un seguito.
Protagonista principale di The Boy 2: La maledizione di Brahms nei panni di Liza è Katie Holmes, attrice lanciata dalla serie tv Dawson's Creek. Ha sottolineato il regista: "Non appena ho ricevuto la sceneggiatura, ho cominciato a fare una lista di nomi con cui avrei voluto lavorare e Katie Holmes è sempre stata in cima a tale lista. Gli ho mandato il copione senza molte speranze e invece in un paio di giorni ho ricevuto la risposta che aspettavo: mi ha chiamato il suo agente per dirmi che accettava la parte. Mi è sempre piaciuto il suo modo di lavorare e la trovo una persona in grado di esprimere tanta dolcezza quanto purezza. Credo che per il ruolo, abbia fatto appello alla sua esperienza di madre".
"Il cast di The Boy 2: La maledizione di Brahms - ha aggiunto il regista - è stato completato in tempi brevi. Per trovare chi potesse interpretare Jude abbiamo visto tantissimi bambini ma Christopher Convery, già apparso in importanti lavori come la serie Stranger Things, è quello che mi ha colpito maggiormente: era semplicemente perfetto. Per interpretare Sean ho scelto invece Owain Yeoman (il Wayne Rigsby della serie The Mentalist, ndr): ha capito bene la mia esigenza di un padre pronto a tutto per amore della sua famiglia. Infine, per il personaggio di Joseph, ho scelto Ralph Ineson, una leggenda del genere horror che non ha di certo bisogno di presentazioni".
