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Donnie Brasco

Regia di Mike Newell vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Donnie Brasco

di Andreotti_Ciro
8 stelle

New York anni ’70. Donnie, detto il gioielliere, è un piccolo criminale di Brooklyn che frequenta un bar ove stazionano sempre gli uomini della famiglia mafiosa dei Bonanno. Grazie all’amicizia con Benjamin Ruggiero, detto Lefty, Donnie inizia a frequentare gli uomini della famiglia e a collaborare con loro. Tutti però ignorano che Donnie in realtà sia un agente infiltrato dell’FBI.

 

La doppia vita dell’agente Joe Pistone, italo americano che per primo seppe infiltrarsi nella mafia Italo americana, contribuendo con il suo lavoro durato svariati anni a infierirgli un duro colpo, è narrata da Mike Newell partendo proprio dal libro scritto dall’agente ormai in pensione e sul quale pende ancora oggi una taglia mai ritirata dalle cinque famiglie che dominano la scena criminale degli States. Newell, che per una volta abbandona il mondo della commedia patinata, riesce a descrivere un mondo spesso dimenticato nelle narrazioni del sottobosco criminale, ovvero il mondo di chi si muove nell’ombra, degli ultimi, dei sicari che mai riusciranno a scalare la gerarchia ma che a quella gerarchia rimangono fedeli sino alle peggiori conseguenze. Il Benjamin Ruggiero di Al Pacino è difatti un uomo a suo modo semplice e da sempre fedele proprio al patto di sangue che strinse in giovane età. Un uomo sconfitto dalla vita, ignorato dai suoi superiori, con un figlio tossicodipendente, il solo capace di tenergli testa, e con una salute precaria che a cinquanta suonati lo sta lentamente erodendo. Un manovale dal cuore d’oro, per il suo amico Donnie, ma altrettanto capace di piantare una pallottola nel cuore di chi sgarra. Dall’altro lato Johnny Depp aggiunge all’interpretazione di Pacino quella di un uomo dalla doppia vita e perennemente sull’orlo di una crisi personale e famigliare, incapace di separare l’amicizia per un amico fraterno dall’odio per il criminale che deve sfruttare a proprio vantaggio, il tutto incastonato in un dramma che sta lentamente portando alla rovina la sua vita matrimoniale. Le ricostruzioni d’ambiente e costumi, la fotografia di Peter Sova e il resto del cast, nel quale spicca l’interpretazione di Mark Madsen, completano uno dei migliori film riguardante il mondo della malavita.

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