Regia di Mike Newell vedi scheda film
Dramma di stampo poliziesco di straordinario spessore diretto con gran vigore e persino un pizzico di ironia da un regista, Mike Newell, per cui questo film ha rappresentato la cosiddetta one-hit di una carriera altrimenti piuttosto grigia.
Mike Newell rappresenta per il cinema quello che bands come gli Alphaville (dico la prima che mi viene in mente) hanno rappresentato per la musica degli anni '80: one-hit bands che hanno firmato un pezzo d'arte immortale seguito (e preceduto) però da tanto materiale dozzinale. E “Donnie Brasco” è infatti il gioiellino di Mike Newell in una carriera trentennale altrimenti piuttosto grigia. Siamo di fronte a un gran dramma di stampo poliziesco e a un successo commerciale non da poco (quadruplicò al botteghino i soldi spesi per produrlo). Le vicende umane dell'agente FBI infiltrato nelle cosche mafiose di New York e quelle di Lefty, sgherro disilluso ormai al tramonto, restano impresse nelle menti degli spettatori, e le starordinarie interpretazioni di Johnny Deep e Al Pacino certo aiutano in questo. Ma non meno importanti sono i dettagli sulle due donne che hanno la sfortuna di essere loro spose. Tante le scene memorabili, cito quella in cui Lefty confida tutta la sua amarezza a Donnie mentre i due danno da mangiare hamburgers al leone chiuso in macchina; quella al ristorante giapponese; quella della carneficina nello scantinato. Un tocco d'ironia invece in una scena in Florida. Sonny leggendo la prima pagina di un quotidiano: “Guarda, è morto John Wayne, la nazione in lutto. Cazzo, come fa a morire John Wayne?” Nicky: “Gli avranno sparato gli indiani”.
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