La recensione su Widows - Eredità criminale

di champagne1

7 stelle

Oggi la normalità è elevata a eccezionalità, l'ignoranza al talento ...

La storia personale di quattro donne, compagne o spose di altrettanti rapinatori, subisce un brusco cambiamento all'indomani di una rapina finita male in cui sono coinvolti i loro uomini.

Un cambiamento che potrebbe essere anche fatale se non proveranno a proteggersi con le proprie forze …

Steve McQueen, regista e artista a tutto tondo (anche scultore e pittore), reduce dalla infornata di Oscar di 12 anni schiavo, si mette a maneggiare il materiale di un action-movie (da un lavoro di circa 30 anni fa) e riesce non solo a mantenere il pathos adrenalinico delle sequenze d'azione (quella iniziale e quella finale soprattutto), ma anche a connotare l'opera con un sapore un po' retro, quasi noir, ma anche e soprattutto a proporre una analisi socio-politica della contemporaneità.

Lo spaccato che descrive è interclassista (si va dal raffinato e ricco ingegnere edile alla parrucchiera sottopagata che nel tempo libero fa la baby-sitter), interrazziale (il WASP, figlio dell'ex-sindaco, e il nero della periferia di Chicago) e intergenerazionale; coinvolge uomini e donne: uomini tanto arroganti quanto avidi e donne tanto (apparentemente) fragili quanto ignave (che non sanno o non vogliono sapere quale sia il reale lavoro dei propri uomini). Il tutto in una carrellata di personaggi tanto intricata quanto corrotta, ma su cui il Regista non applica alcun registro etico.

Una visione amorale del mondo d'oggi (e forse per questo più “politica” che cinica) che merita lo stesso interesse del pathos generato dalla bella trama su una rapina (apparentemente) imperfetta.

Da ricordare il piano sequenza dell'auto che trasporta il candidato Mulligan in giro per la campagna elettorale e il primo piano del predicatore-imbonitore il giorno della funzione, ma anche la scena finale di due donne tanto diverse che per un attimo si sono sentite legate profondamente.