Regia di Sean McNamara vedi scheda film
Questo fa il paio con "Chasing Maverick"; può apprezzarlo solo chi ha perso un amico tanto vitale e coinvolgente quanto la protagonista; a me è successo, e mi sono più volte detto che sarebbe stato meglio per tutti se fosse toccato a me e non a lui, che sapeva vivere, sempre allegro e trascinante com'era. Astenersi gli altri 6½ Fa specie trovar qui
, in questo filmetto di secondo piano, o comunque dal taglio piuttosto televisivo... due attori di prim'ordine del calibro di Helen Hunt e il sempre prezioso e delicato William Hurt.
Hunt & Hurt conferiscono un tono tanto drammatico, forse troppo calcato quello dell'attrice, nel ruolo dell'allenatrice, più calibrato quello del misurato e insostituibile, rimpianto William Hurt, in quello del padre... quale, di lì a poco, diverrà anche vedovo... :(
L'attrice protagonista, la ragazza scomparsa, ha infatti poi lavorato in "Chasing Maverick": anche quello, film molto meno banale di quanto possa sembrare; rivisto qualche sera fa - e che avevo già visto - il quale tratta lo stesso tema: la perdita e la sua dolorosa - nel caso avvincente - elaborazione.
Persino i nomi dei due protagonisti sono assonanti. E quasi medesimo è lo slogan che ci rimandano le immagini, quelle dei reali protagonisti, alla fine dei due film: "vivi come loro!".
Ps. Sono nell'Iowa (o nell'Indiana?) ma cantano "sweet Caroline" in onore di lei, della ragazza scomparsa, che è la vera protagonista di tutta la vicenda, Line, abbreviativo di Caroline...
La sua storia, quella della sua famiglia, deve aver avuto parecchia ridondanza sui media per approdare addirittura al grande schermo.
Dev'essere stata una gran persona e una gran perdita per quella comunità...
Magari la pallavolo non interesserà a nessuno, tanto meno quella giovanile femminile, ma il film ti avvolge pian piano...
Certo, la vicenda è toccante, per chi l'ha vissuta, ma anche per chi ha un po' di sensibilità da spendere...
Tra l'altro, mi è tornato in mente che uno dei ricordi più divertenti spesi con quel mio amico, sciate "esilaranti" a parte... fu proprio una partita di pallavolo, giocata tra l'altro con due semi professionisti, e di cui, pure noi, facemmo una ripresa video. La cassetta è ancora in giro: il Sander, come al solito, si atteggiava ad esperto ...pur non capendone un granché ;D)
Nel vuoto che la briosa ragazza lascia... le compagne, in particolare la sua amica, ritroveranno un nuovo atteggiamento, una nuova carica, una nuova visione con cui affrontare la vita; erediteranno quasi... una forza che mai avrebbero sospettato, forza che per la rimpianta vivace ragazza, era il quotidiano, così resistente a gravose problematiche vicende familiari, la malattia della madre:
"con quello che sta passando...lei gioca a pallavolo, capisci? Pensa alla pallavolo!";
Cosi la riassume bene la sua allenatrice - ben giocata, forse un pelo calcata sul piano drammatico, da Helen Hunt - che di averla sempre addosso e tutt'attorno... era stufa, esasperata dal suo entusiasmo...
E ora che quella trottola non c'è più... le manca così tanto da sentirsi vuotata.
Ma sarà proprio lei a chiamare a raccolta la squadra e il suo contorno, per ritornare ad una parvenza di normalità, anche professionale.
Forse troppo facile questo ruolo di coach per la brava Hunt, in cui tende a calcare il tono drammatico, forse perché solitamente chiamata a ruoli più complessi.
Da non perdere i titoli di coda con le scene che ritraggono i veri protagonisti, quelli reali, la vera famiglia e squadra.
Voto 6½
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta