Regia di Ryûhei Kitamura vedi scheda film
Il cinema horror (insieme alla fantascienza) è il regno delle pellicole cosiddette di "serie B", ovvero quegli spettacolini splatter, totalmente liberi dai vincoli del "blockbuster", in cui si può sfogare tutta la eventuale visionarietà di un regista o di uno sceneggiatore. "Downrange" è perfetto per definire quanto ho appena scritto e vede un misconosciuto regista giapponese, da qualche anno in vacanza negli States, imbastire un macabro balletto stradale, attorno a un cecchino pazzo che da un albero si diverte a tirare, con diabolica precisione, sul solito amatissimo gruppetto di teenager americani, tipica carne da macello, questa volta bloccata da una ruota con foro di pallottola. Insomma, abbiamo una strada dove non passa quasi nessuno, in mezzo a un paesaggio di montagna dove i cellulari (ah, mannaggia!) non prendono se non in rari casi, e un tizio con un fucile di precisione su un albero. Wow. L'economicità della pellicola è quantomeno garantita, anche visto che gli attori sono veramente scarsi, sotto il livello di guardia, anche se i peggiori, per fortuna, muoiono subito. "Downrange" è il classico horror estivo da seconda serata Italia Uno (non so, una volta li trasmettevano) ma che fa quello che deve fare con assoluta perizia e cattiveria, e se si soprassiede su un certo numero di particolari forzati, si arriva a gioire alquanto per schizzi di sangue, teste staccate, eccetera eccetera. Tanto, lo dico subito, sono uno più idiota dell'altro e meritano di morire, suvvia. Un bel giochino perverso con una buona tensione, con un rimescolamento di generi che lo rende sufficientemente originale. Roba per appassionati, sia chiaro, che va giù come una bella bibita di sang...d'aranciata fresca.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta