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Escobar - Il fascino del male

Regia di Fernando León de Aranoa vedi scheda film

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La recensione su Escobar - Il fascino del male

di Furetto60
6 stelle

Interessante film su Pablo Escobar. Ottima la prova di Javier Bardem e buona quella di Penelope Cruz.

Virginia Vallejo,alias penelope Cruz, qui da noi è un nome che non significa molto, ma in terra colombiana,era molto noto, perchè Virginia era una popolare e celebre anchorwoman e giornalista. Ambiziosa e decisa a scavare nei segreti del narcotraffico, tra il 1983 e il 1987 ebbe una tumultuosa relazione con Pablo Escobar "Loving Pablo, Hating Escobar "è, difatti, il titolo del libro in cui ripercorre la sua storia d’amore, dal primo incontro a un party organizzato dal boss,fino alla inevitabile collaborazione con la DEA.Anni di lusso sfenato,vestiti e gioielli, passione, vizi, ma anche di tanto orrore e  terrore, .Escobar è stato,uno dei più famosi e sanguinari trafficanti di cocaina, uomo feroce e privo di qualsiasi scrupolo, il quale aveva costruito un impero del male, mettendo a ferro e fuoco la Colombia negli anni ottanta, compiendo un numero vertiginoso di efferati omicidi, di cui furono vittime, trafficanti nemici, uomini di stato, giornalisti, giudici scomodi. In pratica o si era con lui o contro di lui, adoperava il sistema denaro o morte, cioè quelli che non riusciva a corrompere li eliminava, peraltro anche i suoi soci e complici erano a rischio, a volte se ne liberava, solo perché gli interessi suoi non coincidevano del tutto con i loro, la scena in cui decide di tagliare a pezzi, con un sega elettrica uno dei suoi collaboratori, che l’implora vanamente, non di risparmiarlo, ma solo di evitargli “la sezione” in vita, è un bel pugno nello stomaco. La relazione tra Pablo e Virginia che divenne subito pubblica, non modificò i suoi sentimenti verso la moglie, Pablo era sposato e profondamente legato alla sua famiglia e ai suoi figli, anche se con Virginia si mostrava un amante appassionato e premuroso, non aveva mai pensato di rinunciare alla consorte ,peraltro le sue relazioni sessuali , soprattutto con ragazzine adolescenti erano numerosissime e alla luce del sole. Tuttavia in virtù di questa “liaison” e al lavoro di Virginia, che aveva un forte ascendente sui concittadini, Escobar, venne sdoganato, la sua ferocia satanica, diventò per una parte dell’opinione pubblica, un inevitabile effetto collaterale e lui divenne il paladino della giustizia, una sorta di Robin Hood, moderno, ottenendo il favore di gran parte del popolo colombiano, intraprese una promettente carriera politica. All’inizio, l’operazione funzionò , Escobar riuscì per davvero ad apparire come un filantropo, con a cuore l’interesse del suo popolo, poi però cominciò a poco a poco, a venire fuori la sua vera indole, dietro di lui c’era sempre una lunga scia di morti, la gente cominciò a prendere coscienza, che le sue azioni ai limiti della guerra civile, erano motivate da un delirio di grandezza e di potenza e da intenzioni malevole e delinquenziali ,che i suoi modi solo apparentemente bonari, nascondevano una condotta criminale ed un insaziabile sete di ricchezza e potere e che aveva adottato una micidiale strategia stragista. Escobar fece eliminare il Ministro della giustizia Rodrigo Lara Bonillo reo di aver osato denunciare i suoi trascorsi, poi fece uccidere il direttore del giornale, Guillermo Cana Isaza, che pubblicava notizie infanganti sulla sua reputazione e tutti quanti, si mettevano sulla sua strada. Fidata amica e amante, nonché personaggio chiave del film, la Vallejo aveva un rapporto confidenziale e collaborativo con Pablo, solo che l’escalation di violenza aveva preso una piega eccessivamente esagerata, le ambizioni di Pablo di giorno in giorno, sempre più voraci e la sua spietatezza sempre più estrema, finirono col trascinarla sull’orlo di un abisso da cui sembrava non potersi salvare. Quando   Escobar entrò letteralmente in guerra con  il governo colombiano di Belisario Betancur, che arrivò a schierare l’esercito supportato dai servizi segreti americani,la misura fu colma, la Vallejo  minacciata di morte, licenziata dalla tv e impossibilitata a trovare lavoro altrove, si decise a collaborare con la DEA, l'agenzia antidroga americana, nella persona di Neymar, onde ottenere asilo e immunità. Dunque accettò, narrando di tutti gli anni della relazione con Escobar e della sua vertiginosa ascesa a re del narcotraffico, diventato la settima persona più ricca del pianeta.

Il film diretto da Fernando León de Aranoa, come già detto, s’ispira al romanzo autobiografico della giornalista colombiana Vallejo. Terzo film su Escobar, è ovviamente di parte, assumendo il punto di vista della conduttrice. Alla domanda ma lei amava Pablo Escobar? Risponde amavo Pablo, Ma odiavo Escobar. Difficile esprimere giudizi e valutare la buona fede della conduttrice. Escobar è stata una figura molto discussa e complessa, chi lo ha conosciuto personalmente ha raccontato di una personalità estremamente contorta e ambigua, che poteva trarre in inganno, tuttavia è evidente che la giornalista non poteva non essere a conoscenza della sua condotta e dei tanti delitti commessi per suo conto, ma evidentemente era stregata e soggiogato dal carisma di una persona, divenuta emblema del male in terra, avvolta da un’aura leggendaria, come un personaggio mitologico, subendo quello che nel titolo è chiamato la fascinazione del male, perché è indubbio che l’esercizio del male, possiede un suo perverso fascino, che le persone equilibrate e sane, riconoscono e respingono, I più deboli invece ne possono venire attratti, coinvolti e travolti.

La performance artistica di Javier Bardem è strepitosa, quella della moglie Penelope Cruz è brillante. Il film è interessante, tuttavia per quanto diligente la regia, la sceneggiatura, soffre di alcuni momenti di stanca.

 

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