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Nella tana dei lupi

Regia di Christian Gudegast vedi scheda film

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La recensione su Nella tana dei lupi

di Furetto60
6 stelle

Solido "heist -movie", girato con mestiere.

Dopo che la gang dei rapinatori guidata da Merrimen, per una serie di imprevisti, ha causato la morte di svariati poliziotti, ai piani alti,si decide di far intervenire il reparto “Major Crimes” del dipartimento dello Sceriffo, una squadra anticrimine decisamente non convenzionale e dai metodi poco ortodossi e con essi il suo capo, “Big Nick” O’Brien, interpretato da Gerard Butler. Big Nick è un poliziotto brutale, istintivo e amorale, la moglie ormai stanca del suo stile di vita, all’insegna dell’alcol, delle spogliarelliste e degli eccessi, lo liquida e gli chiede il divorzio portandosi via anche l’amata figlia piccola. O'Brien cosi si butta a capofitto nelle indagini e insieme ai suoi “ferma” quello che sembra l’anello debole della banda, l’autista Donnie ,interpretato dal figlio di Ice Cube e gli fa il classico "refrain": “Qui i cattivi siamo noi”, “Siamo una gang come la tua, ma abbiamo il distintivo”. Da quel momento, dovrebbe essere la loro talpa, all’interno della banda, in cambio ne uscirebbe pulito. Ci sono dunque due schieramenti contrapposti ,solo che i ruoli sono rovesciati, da una parte i rapinatori sono ex paramilitari, addestrati, lucidi,disciplinati e in forma, dall’altra un manipolo di poliziotti perdenti,alcolisti sregolati, annebbiati frequentatori di strip-club. I due rispettivi capi,  Merrimen e Nick, al di la delle scelte diverse ,in sostanza sono molto simili, due duri che mettono il loro lavoro, davanti a tutto e vivono secondo un codice ben preciso. Un giorno Merrimen e i suoi fanno irruzione alla sede della Federal Reserve Bank di Los Angeles , un palazzo governativo ritenuto impenetrabile. Si chiudono all’interno insieme ad alcuni occasionali clienti, che diventano cosi degli ostaggi, in cambio della loro liberazione, chiedono un elicottero e una grossa somma di denaro, ma niente è come sembra. Da una parte, i metodi sbrigativi, violenti e l’arroganza di Big Nick e dei suoi. Dall’altra invece ci sono dei rapinatori che agiscono, con calma, seguendo un piano preciso, razionale, ben studiato, ponderato e in qualche modo vincente. Non manca neanche il duello finale come in un western metropolitano. Morbide riprese aeree col drone, riportano in digitale una suggestiva Los Angeles notturna, “  Christian Gundegast, regista esordiente, non si sottrae agli abituali cliché del genere.Il film è un “heist movie,” e come tale, nella sua più tipica accezione, ricco di false piste,di specchietti per le allodole, che mandano fuori rotta, che conducono lo spettatore in una direzione, salvo scartare all’improvviso con un abile giravolta e mostrare, come sono andate realmente le cose. Gundegast non delude gli appassionati del genere, gira con maestria questo film, confezionando una trama avvincente con perizia e pazienza, procedendo con un ritmo lento ma sicuro e infine sorprendendo con il colpo di scena, che fa rileggere da un’ottica inaspettata, tutto quello visto fino a quel momento. Nella tana dei lupi è un “action” di mestiere, realizzato con efficacia, C’è anche un intelligente, utilizzo della strada e della città, che si trasforma in involontaria protagonista della vicenda, il traffico e l'imbottigliamento di auto derivante,ne diventa fattore determinante per deviare e dirigere la trama. Ispirato apertamente all'”heist movie” di Michael Mann “Heat” Nella tana dei lupi ne ripercorre alla lontana l’intreccio e ne imita inseguimenti e sparatorie. Tuttavia, l'opera prima di Christian Gudegast ha un valore aggiunto, beneficia di una sceneggiatura raffinata e di una messa in scena accurata. Thriller urbano moderno” Nella tana dei lupi” mantiene quello che promette: adrenalina e virilità impetuosa, il film straripa di machismo e di testosterone

 

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