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Il miele del diavolo

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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La recensione su Il miele del diavolo

di mm40
2 stelle

Già il fatto che il protagonista sia un affermato, belloccio, rampante, circondato da donne stupende formose sempre disponibili, ricco, giovane sassofonista, ci fa intendere tutto ciò che è necessario intendere: siamo nel fondo marcio e vomitevole degli edonisti anni Ottanta e ci troviamo di fronte a una storia esemplare di quanto il cattivo gusto possa trionfare, di quanto i valori sbagliati (il possesso sadico, che sta al centro della pellicola, il consumismo sfrenato, il culto della propria personalità), propagati all'impazzata dai mezzi di comunicazione (e il protagonista è un musicista di fama, in quanto tale quindi comunicatore), possano generare sfacelo morale. Il sassofono, oltrettutto, è un simbolo della stolida musica godereccia e priva di anima di quei terribili anni. Tutto questo traspare ovviamente al di là delle volontà del regista e dei suoi collaboratori per la sceneggiatura: Ludovica Marineo, Jaime Jesus Balcazar e Vincenzo Salviani; Il miele del diavolo è in sostanza uno spaccato efficace sullo squallore raggiunto in un periodo storico durante il quale la decadenza morale sociale ha casualmente pecorso binari paralleli a quelli della decadenza artistica di Fulci. Ben lontano dalle possibilità tecniche e di budget dei tempi passati, il regista si deve accontentare in questi anni di realizzare frettolosamente prodottini televisivi e sconcezze pornosoft come questo filmetto; se Brett Halsey e Corinne Clery appartengono di diritto alla serie B degli interpreti di cinema, si tenga pure presente che sono pure i nomi più quotati nell'intero cast. Le musiche tastierose di Claudio Natili sono ridondanti nella loro inutilità. L'erotismo sbracato che confina nella gratuita rappresentazione ultraverista di coiti e altre pratiche sessuali assortite è infine una triste voragine di nullità pruriginosa in cui Fulci non meritava di sprofondare. 1,5/10.

Sulla trama

Un famoso e bravissimo sassofonista ha un rapporto di sadismo e dominazione con (su) una bella ragazza. Quando però il musicista muore in sala operatoria, lei decide di vendicarsi rapendo e torturando il chirurgo.

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