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Le Grand Bal

Regia di Laetitia Carton vedi scheda film

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La recensione su Le Grand Bal

di ventidue
7 stelle

Le grand bal, non è una festa a tema, non è una celebrazione ufficiale, non c’ è la mondanità,  non serve il dress code, non è l’eleganza, non è rimorchio. Le grand bal non è luccichio, non ci sono orchestrali azzimati né direttori in frac, non ci vuole l’invito per partecipare, non si fa la coda fuori per entrare, non convengono i tacchi le scollature e i trucchi, non ci sono lampadari vetrate marmi e spacchi.

 

Ma perché ci vai?

 

Per abbracciare uno sconosciuto, muovendo i tuoi primi passi al suono di una musica sconosciuta scoprendo te stesso sconosciuto.

Per scatenarti in quella danza cieca in cui tu girerai e tutto girerà insieme a te.

Per sentire il ritmo antico dei tuoi antenati, della terra da cui ti pensavi sradicato, e invece no,

in quei passi e in quella musica semplice c’è la tua pulsazione più autentica, una memoria pre-natale, e i tuoi piedi vanno da soli, senza che tu lo voglia.

Per abbandonarti al calore di un corpo estraneo che ti porta altrove, perché già un solo passo, che tu non abbia deciso è il più lontano altrove.

Per sentire l’altro tacitamente acconsentire a seguirti ovunque, per quell’attimo.

Per esibire la tua vitalità in una danza maligna demoniaca potente e incutere al mondo che assiste, ammirazione, meraviglia, terrore.

 

Oppure 

 

Per smettere di danzare, cessando di essere te stesso o te solo, con e contro un altro, in mezzo agli altri che fanno come te; e insieme a tutti questi stessi che hanno cessato di danzare come te,  trovarti alla fine senza opporre la minima resistenza e più che mai partecipe in un blando vortice, in una corrente circolare che incontra altre correnti opposte, altrettanto ordinate, che vanno e vengono e non si sa dove vanno e come fanno a non finire e come fanno a ritornare più fluide di un fluido in una catena ininterrotta di braccia e corpi morbidi, dove non esiste il ritmo, non esiste il passo, non c’è interruzione né inizio né fine.

E in questo rullio leggero come un serpente che si srotola senza aprirsi né chiudersi, puoi decidere di essere nel suo centro tu il caos; quella stella danzante che vuol precipitarsi a morire.

 

 

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