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Vivere da vigliacchi, morire da eroi

Regia di Gordon Douglas vedi scheda film

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La recensione su Vivere da vigliacchi, morire da eroi

di Donapinto
4 stelle

Il pistolero Chuka (Rod Taylor) scorta una diligenza verso un forte presieduto da militari. In realta' il forte e' circondato da una numerosissima tribu' di indiani Araphao. L'attacco e' imminente.                                                                                                                                                   Penultimo western (una decina in tutto credo) diretto dal bravo mestierante americano Gordon Douglas. VIVERE DA VIGLIACCHI, MORIRE DA EROI e' un anomalo dramma-western uscito in un periodo dove il genere classico lasciava spazio a quel revisionismo a cui registi come  Peckinpah e Leone avevano spianato la strada. Pellicola anomala in quanto l'azione e' quasi tutta circoscritta all'interno del forte e a i suoi locali, dandogli un'insolita origine quasi teatrale. Pochissimi esterni e perlopiu' girati in teatro di posa, non si sa se per una precisa scelta registica o semplicemente per contenere i costi di produzione. Ma nonostante un cast fornito di buoni nomi e ambizioni psicologiche solo in minima parte riuscite, VIVERE DA VIGLIACCHI, MORIRE DA EROI e' un western piatto, bolso, noioso e senza alcun guizzo degno di nota. Sembra solo che si attenda l'attacco degli indiani al forte, attesa oltretutto che non trasmette un briciolo di tensione.  Anche la storia d'amore risulta assolutamente pretestuosa, giusto per riempire una sceneggiatura avara di idee e mostrarci la raffinata bellezza della nostra Luciana Paluzzi, qui nel suo periodo di maggior popolarita'. Da ricordare solo il nobile gesto del capo indiano dopo che gli occupanti del forte sono stati massacrati. Francamente si stenta a riconoscere la firma di Gordon Douglas, dopo che lo stesso aveva diretto il notevolissimo RIO CHONCOS e dirigera' in seguito il convenzionale ma avvincente BARQUERO. Purtroppo per gli artigiani della regia spesso si dovevano portare a termine produzioni imposte magari solo per esigenze puramente commerciali, realizzate frettolosamente e senza eccessiva convinzione.

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