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Angeli perduti

Regia di Wong Kar-wai vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Angeli perduti

di DeathCross
10 stelle

Per "Chung Hing sam lam" (Hong Kong Express") Wong Kar-wai aveva inizialmente concepito una terza storia, in aggiunta alle due con protagonisti poliziotti, incentrata su un sicario colpito da un mal d'amore ma l'idea venne poi scartata perché ritenuta superflua dall'Autore stesso. L'anno dopo, però, Wong espande questo soggetto scrivendo, dirigendo e producendo (esecutivamente) "Do lok tin si", tradotto correttamente in english con "Fallen Angels" (ma non così correttamente nell'italiano 'Angeli perduti', nonostante il senso apparentemente simile), il quale può benissimo essere considerato una seconda parte del Film del 1994 visto che ne riprende tematiche, atmosfere e in parte luoghi, focalizzandosi però qui soprattutto sulla Notte.
Oltre alla storia del sicario Wong inserisce, in parallelo senza veri contatti diretti se non nell'epilogo, la vicenda di un pazzo ex-carcerato che, oltre a vivere col padre, ha l'abitudine di 'lavorare' di notte autogestendo attività dopo l'orario di chiusura, in realtà importunando gente varia (in particolare un uomo con capelli lunghetti e baffi) per convincerla ad accettare le sue generose offerte. I due protagonisti maschili sperimenteranno delle particolarissime e non idilliache storie d'amore. Il sicario si attirerà l'amore della 'socia' che gli prepara le mappe per gli omicidi, il tutto senza incontrarsi praticamente mai ma venendo da lei 'rincorso' e aiutato a gestire l'ordine della propria abitazione durante la propria assenza: una relazione, questa, che ricorda molto quella tra Faye e l'agente 663 in "Chung Hing sam lam" ma che qui vedrà un 'tradimento' da parte dell'uomo con una ragazza dai capelli biondi cotonati (simili per me alla parrucca della donna misteriosa nella 'prima parte' di questo Dittico ideale). In questa linea temporale la voce fuori campo, tipica della Poetica di Wong Kar-wai e importante (in modo per certi versi analogo all'uso del mezzo da parte di Malick) per veicolare gli interrogativi dei Personaggi principali senza pretendere di avere risposte né limitarsi a raccontare banalmente la storia, viene sviluppata non solo dalla coppia protagonista 'sicario' e 'socia' ma anche, per un breve momento, dalla giovane con cui il primo ha una relazione. Il 'pazzo' (unico ad avere la voce fuori campo nella sua linea temporale, ma anche unico a non avere voce 'in campo' in quanto muto) invece si innamora di una donna apparentemente folle anch'essa e ossessionata da un uomo in procinto di sposarsi con una 'Blondie', da lei particolarmente odiata per questo: non si mostra però mai una prova di questa storia, che finendo arriva a smuovere il giovane portandolo a lavorare 'veramente' per un ristorante gestito da un 'ex-regista', svolta questa che porterà la vicenda a concentrarsi sul rapporto col padre del giovane, un uomo burbero eppure, come capiamo in alcuni squarci, particolarmente affezionato al figlio.
Le due narrazioni, superbamente montate in modo alternato tra di loro, creano un'incessante evoluzione di toni e atmosfere, passando dal Noir alla Commedia, dal Sentimentalismo al Dramma, a volte mescolando le varie sfumature tra di loro, ma senza mai dare la sensazione di 'sbandare' e stimolando intriganti spunti di riflessione, sull'Amore, sulla Solitudine, la Follia, la Violenza, il Lutto e così via, avvolgendo l'Individuo Spettatore di Emozioni sincere e profonde, aiutato da una costruzione visiva magnifica (tornano i 'freeze frame' nelle scene concitate ma qui si punta, nella Fotografia del fidato Doyle, su grandangoli sparati in primi piani deformanti quasi 'gilliameschi') e da una selezione grandiosa dei Brani sonori, sia quelli originali composti da Frankie Chan sia quelli non originali (con diverse cover), tutti montati con precisione sulle Immagini e in diversi momenti caricati di significati importanti per il racconto e la sua interpretazione.
Un altro Gioiellino, se non Capolavoro, di Wong Kar-wai, Autore che, nonostante la recente scoperta da parte mia, mi pare di conoscere ormai da anni sentendolo come molto vicino al mio animo.

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