Regia di Federica di Giacomo vedi scheda film
Palermo, Sicilia, anno di grazia 1100. Anzi, no. Anno di grazia 2014. Ci si sgomenta subito, fin dai primi minuti di "Liberami", assistendo a un esorcismo davanti a un altare. La malcapitata si contorce e il prete invoca a Satana di andarsene, fra urla e strepiti. "Liberami" affronta non tanto il problema, del tutto filosofico, se Satana esista oppure no, ma quanto il disagio (e la malattia mentale) delle persone comuni, di tutte le età, venga oggi "curato" con l'esorcismo, visto ormai come medicina alternativa. E la Di Giacomo lo fa con efficacia, muovendosi con pudore fra le storie personali di queste persone, del tutto dipendenti da un anziano prete, Padre Cataldo, che, visto come un santone, riceve per appuntamento da tutta la Sicilia. Un documentario forte, impressionante, che, seppure limitato alla realtà siciliana, parla comunque all'intera società, a un disagio profondissimo che riporta la comunità, tutta, a un medioevo che pareva dimenticato. Non si può restare indifferenti davanti a quello che si vede, non si può non aver paura nel vedere come l'umanità più varia, e nemmeno quella più povera, stia tornando ad affidarsi alla magia, alle fatture, agli esorcismi. Vedere un anziano prete che ordina di bruciare peluches (specialmente quelli neri) perché porte attraverso cui Satana entra nelle case, vederlo effettuare "esorcismi" al telefono, vedere famiglie accompagnare i propri figli perché sicuramente posseduti (o magari semplicemente iperattivi o, peggio, liberi dal giogo della religione), fa spavento ancor più delle immagini, dei rantoli, degli svenimenti, dei crocifissi. Un'Italia disperata, in cui pare che la richiesta di preti esorcisti si sia moltiplicata negli ultimi anni, con lo stesso Vaticano che apre scuole per questi nuovi maghi del ventunesimo secolo. Un documentario asciutto ed estremamente efficace, che non ha bisogno di troppe parole. Roba da tenersi un fucile in casa, perché là fuori, signori, c'è la pazzia. Assolutamente da vedere.
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