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L'uomo ragno

Regia di E. W. Swackhamer vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su L'uomo ragno

di John_Nada1975
5 stelle

Visto finalmente in una versione leggermente "migliorata" portata a 720p ma dal solito "master" di derivazione dall'unica copia tvrip della lontanissima messa in onda i primatv su Raiuno, il 31 agosto 1989, ore "22:05", dopo puntata terrificante di "Giochi senza frontiere". Ma SOPRATTUTTO, visto prima al cinema nel 1978, durante i giorni del sequestro Moro. E difatti solo il solito "politicizzato" Kezich, di sinistra comunista come tutti o quasi quelli che scrivono di cinema anche oggi, era riuscito a fare un a dir poco improbabile parallelo, tra il Thayer David(grande caratterista), che controlla tramite calcolatore elettronico(meglio chiamarlo come all'epoca, il PC era ancora solo quella cosa là grigia e poco scattante), e distintivi con chip sulle giacche, le menti di alcuni ignari personaggi, per fare loro compiere rapine in banca e altre azioni criminose. Con il controllo della mente del povero Moro da parte delle BR, come si parlava sulle prime pagine dei giornaloni in quei giorni(giornaloni che come si vede da questo aneddoto quelli sì, in Italia non cambiano mai nel loro manipolare e distorcere). Ardito a dir poco parallelo, possibile a Kezich che metteva la politica che piaceva a lui e come allora si usava fare, dappertutto.

Questo per dire che già solo da questa memoria e ricordo personale, è impossibile per chi scrive disgiungere questo pioniere film a basso costo della Columbia Pictures, e pilota della seguente breve serie tv, dal dorato ricordo di un'infanzia e un epoca che anche nei suoi periodi più cupamente di piombo e incertezza per gli adulti, offriva un divertimento e una libertà di pensiero, di svago col pensiero, oggi completamente impensabili e irriproducibili, per I minorenni del tempo. Ragione per cui non voglio nè posso perdere tempo ad argomentare con chi "denigra questo film", come giustamente scrive qualcun altro, a favore dei suoi preferiti miliardari "blockbuster" supereroistici di propaganda hollywoodista, indistinguibili l'uno da cento e in produzione industriale come una linea di Tesla, costosi come le guerre, ma senza un solo briciolo di cuore e anima, quale un piccolo ma caloroso film quale quello di E.W. Swackhamer, possedeva, e possiede in buona quantità. Senza nulla togliere al buono primo capitolo di 25 anni dopo diretto da Sam Raimi, e al non disprezzabile secondo del 2004. Non all'orrendo e proprio da non fare, terzo del 2007. Ma che purtroppo hanno aperto la porta ad un modo di fare cinema e incassi a suo sostegno, quale la terza guerra mondiale porterebbe alla ricerca scientifica, e al suo sviluppo. E lunga vita quindi a Johnnie Spence, e al suo immortal tema disco-funky.

 

John Nada

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