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Qualcuno verrà

Regia di Vincente Minnelli vedi scheda film

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Scarlett Blu

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La recensione su Qualcuno verrà

di Scarlett Blu
7 stelle

Vincent Minnelli è un regista robusto e padrone del mezzo e lo dimostra anche in questa pellicola, ben costruita e diretta, ma rispetto al film “A casa, dopo l’ uragano” questo mi ha coinvolto meno, forse per la storia in sé, o perché richiede allo spettatore un approccio di tipo diverso.

Mi pare meno riuscito, sopratutto nella prima parte, che serve a presentare i personaggi, tratteggiati con gran cura, anche se lo fa in maniera inconsueta, aggiungendo un po’ alla volta elementi attraverso la sceneggiatura, in un crescendo parallelo alla tensione del racconto, e raggiunge il culmine nel bellissimo tragico finale che da solo, vale tutto il film; ha molta più forza coinvolgente nella seconda parte, più drammatica e tesa; in effetti è soltanto dalla metà del film in poi, che si entra nel vivo del dramma e nelle vicissitudini dei vari protagonisti.

La storia è ambientata in una cittadina di provincia degli anni ‘50, e inquadra l’America borghese benpensante e puritana, attenta alle apparenze e alle convenzioni sociali.

Convenzioni che soffocano e schiacciano tutti, e impongono barriere e pregiudizi sulle persone.

Così Dave, (Frank Sinatra, attore che in verità non mi ha mai entusiasmato, ma qui in parte) scrittore in cerca di nuova ispirazione e riscatto da un passato probabilmente turbolento, torna al suo paese natale, per mettere la testa a posto, cosa che si rivela più difficile del previsto. Personaggio un po’ cinico e ribelle, qualche volta anche contraddittorio nel suo modo di porsi, dedito all’ alcool e al gioco in compagnia dell’amico Fischio, un ironico, scaramantico Dean Martin, viene accolto dalla famiglia di suo fratello Frank, uomo ricco del paese, intenzionato più che altro a mantenere una buona immagine di facciata, ma disposto a concedersi un’ avventura con la sua segretaria.

In realtà, quasi tutti i personaggi si nascondono dietro la loro ipocrisia, attenti alla morale più che al valore di persone e sentimenti. Ipocrisia che condanna tutti e non salva nessuno.

 

 

 

In brevissimo tempo Dave s’innamora, apparentemente ricambiato, di Gwen – ma c’è da chiedersi se sia vero amore, in confronto a quello sofferto di Ginny, la prostituta buona e sensibile ma priva di classe e un po’ ignorantella, trattata quasi sempre con sufficienza da Dave (potremmo definirla una sorta di Nata ieri) impersonata da una bravissima MacLaine, nominata all’ Oscar per questa parte, il personaggio più positivo di tutto il film, quello che mi è piaciuto di più e che suscita vera commozione.

Gwen è una insegnante che lo stima come scrittore e lo aiuta nella pubblicazione del suo ultimo romanzo, ma alla fine, anche lei vittima dei suoi pregiudizi, non saprà accettare il confronto con l’onestà di Ginny, né credere nella volontà di cambiamento di Dave.

Quindi, dopo l’ennesimo rifiuto di Gwen, più per il timore di restare solo come dirà lui stesso, Dave deciderà di sposare Ginny anche contro il parere dell’amico Fischio.

Ma la loro storia non sarà destinata al lieto fine, e un epilogo amaro e pessimista chiude la vicenda.

Un buon film, ottimamente interpretato e diretto, sorretto da una buona sceneggiatura; luci e colori sono perfetti, perfette le scenografie e gli ambienti, 4 stelle andrebbero solo alla tecnica eccellente, ma trovo che sia una perfezione che stanca, forse troppo asettica.

Più di 3 stelle, ma meno di 4 per il coinvolgimento.

 

Shirley MacLaine

Il suo è il personaggio che mi è piaciuto di più, quello più positivo. Suscita tenerezza e commozione. La MacLaine, attrice vecchia gloria che mi piace tantissimo, fa il ritratto di una ragazza di vita dolce, ingenua, onesta in modo disarmante, e candida nei suoi sentimenti per Dave, votata praticamente al sacrificio verso il solo uomo che la tratta con un minimo di considerazione e gentilezza.

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