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La ballata di Cable Hogue

Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La ballata di Cable Hogue

di axe
7 stelle

Il cercatore d'oro Cable Hogue è abbandonato nel deserto dell'Arizona dai suoi compagni, Bowen e Taggart, i quali si allontanano con l'intera scorta d'acqua. Dopo alcuni giorni di sete ed invocazioni a Dio, Cable Hogue s'imbatte in una sorgente, la cui acqua gli salva la vita; scopre, ben presto, che quella è l'unica fonte in un vasto raggio di territorio, e casualmente è posta a breve distanza dal percorso delle diligenze. Si reca, dunque, nella più vicina città, per registrare la concessione; qui conosce la prostituta Hildy, con la quale intreccia un rapporto di amore-odio, destinato a sfumare nel primo dei due sentimenti. Nel frattempo, costruisce una stazione di sosta per le diligenze, attendendo un casuale transito di Bowen e Taggart. Dopo lungo tempo ha l'occasione di vendicarsi; nel frattempo, il mondo intorno a lui cambia. Sam Peckinpah dirige un western dai toni leggeri - a tratti da commedia - senza, tuttavia, tradire il proprio pensiero. Ancora una volta, caratterizza un personaggio "fuori dal tempo", di grande spessore. Cable Hogue è un uomo dalle idee chiare. Abituato alla dura vita del deserto, cede alla "debolezza" di fidarsi del prossimo una volta di troppo. Ma non commetterà più un errore simile, ed anzi vivrà per rimediare, rimanendo nella sua terra e continuando a far la vita da pioniere cui è abituato. L'amore con Hildy, la prostituta del vicino centro abitato, nasce grazie ai suoi modi schietti, ed al suo trattare senza disprezzo la donna. Cacciata via dal paese, la prostituta si reca dall'uomo, vivendo con lui una breve ma intensa relazione; ma la vita solitaria non fa per lei, pertanto sceglie di tentare la fortuna in una grande città ... e riesce, ma non dimentica Cable Hogue, il quale, nel frattempo, incontra i due ex-compagni. Nel confrontarsi con loro, comprende che la sua volontà di vendetta è ormai scemata. Venuto meno il motivo dietro il quale si "nascondeva" per rimanere in quelle lande desolate, ipotizza di allontanarsene, in buona compagnia. Ma la malasorte è in agguato; finisce ferito a morte da uno di quegli strani carri senza cavalli che sempre più spesso si vedono percorrere la pista delle diligenze : un'automobile. Così Cable Hogue rimarrà nel suo deserto per sempre, mentre il mondo va avanti. Nonostante la tempra, la buona volontà, lo spirito positivo, il protagonista, emblema di un'epoca, è destinato a soccombere, poichè incapace di adattarsi al cambiamento. L'epilogo assume toni quasi epici; Cable Hogue, consapevole della prossima fine, ha una buona parola per le poche persone che in quel momento lo assistono; in cambio chiede un sermone, che sarà recitato solennemente dall'amico Sloan, un predicatore interessato più alle donne che alla fede, giunto poco prima a bordo di un sidecar. Il protagonista è ben interpretato da Jason Robards. L'aspetto del volto dice molto del carattere del suo personaggio; esprime sincerità, saggezza maturata dall'esperienza, ma anche cocciutaggine. Come già scritto, le tonalità sono leggere. L'accelerazione di alcune sequenze e qualche piccolo effetto speciale danno un accento farsesco alla narrazione; l'azione è praticamente assente, si spara pochissimo e la violenza - elemento ricorrente nel cinema del regista americano - è quasi invisibile. Piacevole la colonna sonora, di Jerry Goldsmith. Un buon film. Sam Peckinpah torna a parlarci di cambiamento; nel caso specifico, del tramonto del vecchio West e dei suoi eroi, destinati ad entrare nella leggenda, mentre nuove dinamiche si affermano nella società.

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