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Non si sevizia un paperino

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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La recensione su Non si sevizia un paperino

di rickdeckard
7 stelle

Un film imperfetto, non privo di ingenuità e cadute di stile, ma estremamente rigoroso nel mettere in scena una realtà bigotta e retrograda e nel criticare il provincialismo e l'ignoranza della civiltà meridionale italiana dell'epoca. Personaggi superficiali interpretati da attori (non tutti) bravissimi e alcune sequenze da antologia. Voto 7

Tra i titoli in assoluto più famosi della folta filmografia di Lucio Fulci, alfiere del cinema di genere italiano a basso costo, Non si sevizia un paperino è considerato dalla maggior parte dei cinefili come il capolavoro del regista romano o, per non usare il termine “capolavoro” un po’ a sproposito, il suo miglior film. Ambientato in un minuscolo paesino sperduto nelle campagne del sud Italia, il film, partendo da un’impostazione tipica del giallo all’italiana e ispirato a fatti di cronaca nera, si configura come una critica molto schietta e anche piuttosto pungente al provincialismo della civiltà meridionale di allora, caratterizzata da una mentalità retrograda, mentalmente chiusa e costantemente accanita contro il diverso, sistematicamente discriminato e utilizzato come capro espiatorio. Nel voler fornire un ritratto realistico e verosimile di tale realtà, Fulci inciampa in diverse ingenuità e cadute di stile, dovute non solo al budget ridotto e agli scarsi mezzi produttivi (ne sono un esempio i dozzinali effetti speciali e l’inadeguatezza di certe soluzioni stilistiche), ma soprattutto alla superficiale caratterizzazione dei personaggi e alla gestione dell’intreccio, risolto in una soluzione finale piuttosto improvvisata e poco credibile, come se il regista non sapesse a quale personaggio attestare la colpa dei numerosi omicidi commessi. Ciononostante, Fulci riesce a valorizzare al massimo il contenuto del film, grazie a una messa in scena rigorosa e supportato da un ottimo cast che riesce a conferire dello spessore in più a scene già di per sé ben realizzate. In particolare, il film vive spesso di contrasti stridenti e molto interessanti, come la contrapposizione tra il bigottismo della religione Cattolica e l’apparente anomalia della stregoneria, l’innocenza e la purezza del mondo dei bambini contaminata dal degrado morale di quello degli adulti e l’impotenza delle autorità di fronte all’ignoranza e alla superstizione popolare. Dunque, nonostante tutte le imperfezioni sopracitate, Non si sevizia un paperino risulta un film meritevole e da recuperare, un buon film caduto in parte nel dimenticatoio, coronato da due o tre scene da antologia che rimangono impresse nella memoria.

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