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Bello onesto emigrato Australia sposerebbe...

Regia di Luigi Zampa vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Bello onesto emigrato Australia sposerebbe...

di hallorann
8 stelle

La bossa nova roboante di Piero Piccioni irrompe sui paesaggi sconfinati dell’Australia. Un uomo aggrappato a un palo di fili saluta un treno di passaggio, poi arriva al vicino villaggio di Bun-Bunga entra in un orto saluta un canguro domestico “Hi canguro! Where are you going?”, ne ripete il verso saltellante…insomma ecco l’entrata in scena di Alberto Sordi in BELLO, ONESTO, EMIGRATO AUSTRALIA SPOSEREBBE COMPAESANA ILLIBATA di Luigi Zampa.

 

 

L’italiano emigrato all’estero non poteva non avere le fattezze dell’Albertone nazionale, un modesto operaio emigrato nella terra dei canguri vent’anni prima. Amedeo Battipaglia si veste di blu per recarsi in città a cercare moglie in un tristissimo circolo per emigrati. “Tre pelose e pure presuntuose”. Amedeo sconsolato va dal prete missionario don Anselmo “addetto” a smistare corrispondenze tra emigrati in cerca di mogli italiane disposte a trasferirsi agli antipodi. Matrimoni per procura, una foto ed è fatta. Il prode Amedeo si invaghisce di Carmela, una calabrese che appare in una vecchia foto con le pecore. Carmela è quella splendida ragazzona di Claudia Cardinale (Sordi dixit e confermiamo), la quale si è trasferita a Roma per battere sui marciapiedi e i denti dal freddo. Sfruttata e insoddisfatta corrisponde convinta con Amedeo, il quale però su consiglio dell’intraprendente amico Giuseppe nella foto a tre (Giuseppe, Amedeo e Bampo con un serpente catturato) spedita in Italia ha indicato con una freccia l’amico più bello. Arriva il giorno tanto atteso, Carmela è riuscita a sfuggire al suo protettore (Angelo Infanti) e si è imbarcata nell’aereo delle linee australiane Qantas. Carmela è veramente bella ed è troppo per l’umile Amedeo (spacciatosi per capostazione con macchina americana), che dopo un’iniziale ritrosia si presenta come Giuseppe un amico che la accompagnerà al promesso sposo Amedeo. I due girano città, località di mare, stazionano in alberghi e ristoranti tanto paga Amedeo. Attraversano la giungla e qui Amedeo/Giuseppe ha il primo attacco epilettico (derivante dalla malaria), Carmela donna ignorante ma non stupida ogni tanto chiede: ”Ma tu chi sei!?”, “So’ Giuseppe”. Dopo quattro giorni di viaggio, di conoscenza, risate e disavventure Amedeo consegna (tra mille pentimenti) Carmela a Giuseppe che le rivela quella verità che l’amico ha sempre temuto di dire per poi parcheggiala in una casa bordello con luce rossa sulla veranda. Amedeo che vaga disperato si imbatte nel quartiere, trova Carmela e le chiede: ”Carmè ma che ci fa qui…”. La calabrese risponde a tono e gli rifila una coltellata. In treno verso Bun-Bunga entrambi dopo aver dipanato gli ultimi equivoci, “Ma che sei na mignotta!?”, si chiariscono e potranno convolare a nozze.

 

 

Tutto è bene quel che finisce bene in una commedia all’italiana modello per il Sordi regista e veicolo per la sua comicità. Divagazioni turistiche, paesaggi e panorami mozzafiato, insomma visitate l’Australia era il messaggio sottinteso. Ma al di là di questi (pre) giudizi BELLO, ONESTO… scritto da Rodolfo Sonego e diretto con acume da Zampa è un ritratto riuscito del migrante italiano, della sua solitudine, degli enormi sacrifici per avere una donna accanto e sposarsi come vogliono le convenzioni.

 

 

Sordi straripante e scatenato è un uomo dimesso con i “pantaloni alla Pippo”, taglio con sfumatura alta, un’efficace espressione ebete, parla un inglese scolastico contrapposto alla bellezza latina della verace Claudia Cardinale dal giusto accento meridionale, dal coltello facile e dalla battuta pronta. Un duetto ben assortito tra un coro di veri emigrati, la cialtroneria di Riccardo Garrone, il cipiglio siculo di Tano Cimarosa e gli esotismi di contorno che strizzano l’occhio allo spettatore. Dietro la patina buffonesca e a tratti farsesca ambedue i protagonisti nascondono sofferenze e dolore. Amedeo solo, malato di silicosi e di epilessia predisposto alla speranza grazie all’affetto di una donna, lei pure – nonostante la bellezza schiacciante – ha il suo passato e per riscattarsi a qualcuno ce la dovevo dare la fregatura. Molto bella e significativa la scena (in cui si sente la mano sociale di Sonego) della visita all’amico Bampo che ha perso la memoria dopo una vita di duro e inutile lavoro.

 

 

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