Regia di Gilbert Cates vedi scheda film
Stanco di come gli umani si stiano comportando sulla Terra e del fatto che si stiano dimenticando di lui, Dio (l'anziano e gracile George Burns) decide di intervenire e manifesta la sua presenza alla piccola Tracy, assegnandole il compito di promuovere il suo nome. La bambina, figlia di un pubblicitario, inventa lo slogan "Think God" e, con l'aiuto dei suoi compagni di scuola, lo diffonde il più possibile nel suo quartiere di West Los Angeles, riuscendo a far parlare giornali e televisioni e persino a far arrivare il messaggio in altri continenti. Intanto genitori, insegnanti e psichiatri la credono matta e tentano di ricoverarla in un istituto...e come dar loro torto. Il signore del piano di sopra sarebbe Dio, dall'espressione "The Man Upstairs" citata nel film. In italiano evidentemente non assume lo stesso significato e si pensa ad un inquilino qualsiasi. Detto questo, cosa si può dire del film? Poco o nulla, suscita tenerezza e appare ingenuo, come ci si poteva immaginare, punta sull'effetto sorpresa, ma è scarno e manca di sostanza e assomiglia a uno dei tanti film natalizi con Babbi Natale in carne e ossa. Lascia oltretuttto un sapore amaro e sgradevole: la bambina infatti, incapace di mentire, è vittima della situazione e si ritrova per lunghi tratti ad essere esaminata, visitata e interrogata, manco fosse Linda Blair nell'Esorcista. E' lì che il film dimostra di non avere grandi idee in sede di sceneggiatura. Se il film vuol essere una metafora, comunque non è chiaro dove voglia andare a parare. Dio però, almeno lui, esce soddisfatto e se ne va, accontentandosi dopotutto di molto poco.
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