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Tutto chiede salvezza

1 stagioni - 7 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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La recensione su Tutto chiede salvezza

di diomede917
8 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: TUTTO CHIEDE SALVEZZA

Che stranissima coincidenza quello di vedere i due Premi Strega 2020, in versione filmica nello stesso Weekend.

Se ai cinema c’è la trasposizione del vincitore ufficiale Il Colbrì, su Netflix esce il Premio Strega Giovani “Tutto Chiede Salvezza” scritto da Daniele Mencarelli e diretto dallo sceneggiatore storico di Paolo Virzì ma adesso anche un conclamato regista, Francesco Bruni.

La prima cosa che ti viene in mente al termine delle 7 puntante che compongo questa stagione è che la mano e la personalità di Francesco Bruni emerge in ogni angolo.

È un regista abilissimo ad affrontare tematiche forti e importanti riuscendo a rivolgersi ad un pubblico più vasto possibile.

E’ capitato con il rapporto padre-figlio di Scialla!, nella famiglia in crisi di Noi 4, nel rapporto con la nostra Storia (con la S) di Tutto Quello che Vuoi e soprattutto nel viaggio nella leucemia di Cosa Sarà.

L’impianto di Tutto chiede Salvezza è molto simile anche se la tematica è molto più ostica e meno ricattatoria, l’universo e il disagio sia sociale che mentale di un gruppo di ricoverati per TSO.

7 puntante che raccontano i 7 giorni del protagonista, una Via Crucis emozionale molto forte e impegnativa. Una Via crucis che il regista non sottopone solo al protagonista della storia ma anche a noi spettatori che lo guardiamo.

Il percorso del giovane Daniele si apre con il più classico del “Io non c’entro niente con voi”, lui non si sente pazzo, lui è al suo primo TSO e non si ricorda minimamente perché sia ricoverato.

In questi 7 giorni non solo scoprirà i demoni che lo attanagliano e che lo hanno costretto a compiere delle cose impensabili quali picchiare i propri genitori, ma conoscerà un’umanità variegata che con il loro sguardo e con i loro silenzi “Salvezza”.

Proviamo dolore per il giovane Gianluca che non riesce a far accettare la propria omosessualità ai genitori di chiaro stampo militare, ci affezioniamo allo sguardo tenero di Mario insegnante elementare in pensione forzata dopo aver tentato un femminicidio e infanticidio nei confronti di moglie e figlia, il dolore di un padre che tutti i giorni racconta lo shock nervoso che ha reso catatonico il figlio, Giorgione un gigante segnato dalla morte della mamma e Madonnina un piromane fuori di testa.

Ma l’umanità che chiede “Salvezza” è anche quella composta dai professionisti che cercano di curarli da medici sfiduciati e abbandonati e infermieri disadattati.

Francesco Bruni è stato abilissimo a raccontare con molta durezza e verità una storia che poteva scadere in una fiction mielosa. E questo grazie ad un cast tutto in parte.

Viviamo attraverso gli occhi, i sorrisi e i gesti violenti di Federico Cesari tutti i 7 giorni del percorso, Antonio Pennacchi è formidabile, Filippo Nigro e Ricky Memphis in formissima,  ma sono soprattutto il volto irregolare di Vincenzo Crea e la bellezza sfiorita di Fotinì Peluso a raccontarci il disagio e le problematiche di una generazione che attraverso i social rischiano di dirigersi verso l’autodistruzione.

Voto 8

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