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American Horror Story

12 stagioni - 135 episodi vedi scheda serie

Episodio 2x13

2x13 La fine dei giochi

  • Stagione 2
  • Episodio 13
  • Titolo originale Madness Ends
  • Prima trasmissione 23 gen 2013
nd 0
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Trama

Nel 2012 Johnny entra nel manicomio, ormai abbandonato, ascoltando un audiobook chiamato “Racconti da Briarcliff”, scritto e letto da Lana. Mentre si aggira per i bui ambienti dell'edificio, immagina di incontrare sua madre e suo padre; nella sua immaginazione, Lana gli confessa di non averlo mai voluto, gli dice che sin dall'inizio non vedeva l'ora di abbandonarlo, che non sarebbe mai dovuto nascere; Thredson, invece, rimpiange di non averlo mai conosciuto, gli parla di tutto l'amore che provava per lui, sin da prima che nascesse, accusando la donna di non aver permesso ai due di volersi bene, di averli allontanati per sempre. Mentre Johnny è intendo nella sua visita, vede entrare Leo e Teresa, e qui si rivive la scena già vista nel primo episodio, solo che cambia la prospettiva, poiché la vediamo con gli occhi di Johnny; l'uomo si nasconde in una cella vuota, mentre gli altri due, dal suo punto di vista, violano quel luogo; per punire la loro mancanza di rispetto, Johhny indossa la maschera da Bloody Face, estrae un machete e taglia con diversi colpi il braccio dell'uomo, proprio mentre quest'ultimo cerca di fare una fotografia all'interno della stessa stanza. Nel frattempo, Lana è diventata una famosa scrittrice e reporter televisiva; durante un'intervista, racconta alcuni momenti dolorosi del suo passato; si rifiuta di parlare della storia che l'ha lanciata, il suo calvario con Bloody Face, così comincia a raccontare di quando, nel 1971, si era introdotta con la sua troupe nel manicomio, usando come passaggio il vecchio tunnel segreto. Lo scopo principale era quello di girare un documentario denuncia sui soprusi che si perpetravano all'interno di Briarcliff; le condizioni di degrado sono aumentate notevolmente da quando l'istituto è stato venduto allo stato, e le riprese raccolgono moltissimo materiale utile; tra le altre cose, Lana intervista una guardia, incalzandola sulle condizioni degli internati, e mettendola in chiara difficoltà. Durante il racconto, la donna descrive la liberazione di Jude. A questo punto, Lana svela alla sua intervistatrice che questo fatto, per quanto significativo e toccante, non si è mai verificato. Una volta entrata nel manicomio, infatti, Lana fa di tutto per scoprire la nuova identità di Jude ma, una volta scoperta, viene anche a sapere che l'ex suora è stata rilasciata tempo addietro per essere affidata alla tutela di Kit. Viene a questo punto presentato un nuovo flashback, durante il quale vediamo Lana in compagnia di Kit; i due parlano di Jude, e Kit le racconta di come, perse entrambe le donne che amava, cominciò a frequentare Briarcliff per far visita a Jude; una volta capito che all'interno della donna vi era ancora vita, e che l'unico modo per salvarla era tirarla fuori dall'istituto, fece in modo che gli venisse affidata la sua custodia. Ottenutala con semplicità, portò Jude a vivere con lui e i suoi bambini. Dopo un primo periodo di convivenza difficile, durante il quale Kit e i suoi due figli aiutarono Jude a disintossicarsi dai medicinali che le venivano somministrati a Briarcliff, la vita in casa sembrava procedere bene, sinché un giorno, troppo turbata dai ricordi che ormai avevano irreparabilmente segnato la sua vita, Jude esplose coi due piccoli, comportandosi come se lei fosse di nuovo la vecchia suor Jude, tornata a capo dell'istituto psichiatrico; Kit tornò a casa proprio mentre la donna minacciava i bambini con una scopa, urlando loro insulti e promettendo castighi. Intimando ai bambini di uscire, Kit fece per raggiungere Jude per calmarla, ma suo figlio, dicendogli che andava tutto bene, prese per mano la donna, e così fece anche la sorellina; i due accompagnarono Jude in una passeggiata nel bosco, al ritorno dalla quale tutto era cambiato. Kit non sa spiegare cosa sia successo quel giorno, ma è sicuro del mutamento avvenuto nella donna, che finalmente sembrava aver trovato la pace con se stessa e col mondo. Passarono così sei mesi di vita spensierata, durante i quali Jude conobbe per la prima volta nella sua vita la vera felicità. Una sera, mentre la donna insegnava qualche passo di danza a Kit e ai bambini, cominciò ad uscirle sangue dal naso. Fu l'inizio di una malattia che la condusse in breve tempo alla morte. Quando l'Angelo della Morte tornò a far visita a Jude, questa lo accolse senza ripensamenti, e si lasciò baciare dopo aver salutato con parole profonde i due bambini e Kit. Tornando nel 2013, Lana chiede una pausa nell'intervista, stanca e turbata dai vecchi e dolorosi ricordi. Chiede che le venga portata dell'acqua; a porgerle una bottiglietta, però, è suo figlio, Johnny, apparentemente sul posto come membro della troupe. L'intervista riprende; a Lana viene chiesto di parlare di un'altra sua importante inchiesta, che però fu vista con maggior risentimento dalla critica del tempo; veniamo così a sapere che il discorso ricade sull'ormai cardinale di allora di New York Timothy Howard; dopo aver più volte chiesto di parlare con lui, senza successo, Lana fa in modo di incontrarlo di sorpresa; gli pone molte domande scomodo, alle quali l'uomo non risponde, andandosene via velocemente a bordo della sua macchina; tuttavia, quelle stesse domande risvegliano i sensi di colpa di Timothy, che decide di porre fine alla propria vita, tagliandosi i polsi e lasciandosi morire nella vasca da bagno. Rivelando un particolare molto personale della propria vita, Lana ammette di aver mentito, dal momento che nel suo libro diceva esplicitamente che suo figlio era morto subito dopo il parto, descrivendo l'evento come un singolare episodio di ironia della vita. Il bambino è vivo; lei non poté crescerlo, odiando troppo tutto quello che esso significava per lei, ma, nonostante questo, più volte durante la propria vita provò pentimento per aver abbandonato suo figlio. In particolare, ricorda di quando riuscì a ritrovare il bambino, desiderando più di tutto poterlo rivedere per accertarsi che stesse bene; si racconta un episodio durante l'infanzia di Johnny, nel quale troviamo che il bambino viene picchiato e umiliato da un bullo. Lana, vedendo la scena, interviene, offrendo protezione al piccolo e dandogli un po' di conforto, prima di andarsene di nuovo, questa volta per non riapparire più nella vita del figlio. Continuando il racconto del proprio passato, Lana dice che Kit morì per un cancro al pancreas negli anni ’80 e che, improvvisamente, sparì nel nulla, senza che nessuno sapesse mai cosa realmente fu accaduto. Viene infatti mostrato Kit che viene rapito dagli alieni mentre è a casa, ormai indebolito e costretto alla sedia a rotelle. April finisce l’intervista, soddisfatta e sinceramente commossa da tutte le confidenze dell'altra, e lascia Lana da sola nel suo appartamento. Lana si appresta a prepararsi un drink ma, quando fa per prendere il bicchiere, ne solleva due; quindi, rivolgendosi direttamente a suo figlio, lo esorta ad uscire allo scoperto, facendogli capire che non solo sa di non essere sola in casa, ma anche di aver riconosciuto Johnny. Lui non capisce come lei abbia potuto capire la sua identità, mentre a noi viene mostrato come la polizia avesse preventivamente messo in guardia Lana sulle azioni dell'uomo, accusato di numerosi omicidi, tra cui quelli degli attuali proprietari della vecchia casa di Thredson. Ugualmente stupita si dimostra Lana per il fatto che Johnny sia riuscito a risalire alle sue origini, arrivando sino a lei e a Bloody Face; così lui le rivela di aver capito di trovarsi di fronte a sua madre sin da quel giorno in cui lei lo aveva aiutato da bambino, affrontando quel bullo di cui raccontava pochi minuti prima. Johnny le spiega di aver cominciato ad amare suo padre e ad odiare lei nel momento in cui riuscì ad ascoltare l'originale confessione del dottor Thredson, che conteneva anche le suppliche dell'uomo per salvare la vita del feto che lei minacciava di abortire. Johnny punta una pistola alla testa di Lana (la stessa pistola con cui lei aveva ucciso Thredson), ma la donna lo convince a non sparare, dicendogli ripetutamente che lui non deve eguagliare per forza gli atti del padre, perché quell'uomo che tanto Johnny cerca di emulare era in realtà un mostro, mentre lui non lo è. Johnny si commuove e, in poco tempo, cede alla parole della donna, convinto di aver ritrovato l'amore materno di cui tanto aveva bisogno. È a questo punto che Lana gli porta via la pistola e, inaspettatamente, gli spara in fronte, nello stupore di Johnny, che però non ha tempo di reagire. Le ultime immagini sono nuovamente ambientate nel passato, nel 1964; vediamo un dialogo tra suor Jude e Lara, prima di essere internata a sua volta nel manicomio. Jude mette in guardia la donna a proposito della sua ambizione, usando le parole: "Se guardi negli occhi il male, il male guarderà diritto nei tuoi occhi”. L'episodio, e la stagione, si conclude con in sottofondo la canzone Dominique.

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