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Soy Cuba,un film dimenticato
di Utente rimosso (angelina) ultimo aggiornamento
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"Nel 2001 sono andato all'Avana in cerca di una storia persa nel tempo,quella di un film di propaganda della rivoluzione cubana,girato da un gruppo di cineasti sovietici nel 1963.Per raccontare l'incredibile percorso di questo ambizioso progetto,sono andato in cerca degli attori e dei tecnici che vi avevano lavorato.Ho scoperto che nei loro ricordi non si trattava solo di un film,ma di una grande avventura,un'esperienza unica nel campo del cinema."

Raùl Rodriguez

Con queste parole,Raùl Rodriguez,aiuto operatore di Soy Cuba,introduce la genesi di questa bellissima e singolare opera e le sue vicissitudini. Ambientato nel 1958,un anno prima della caduta del regime di Fulgencio Batista,il film è strutturato in un breve prologo e in quattro episodi/movimenti che raccontano, attraverso le voci dei protagonisti,la tirannia del passato, la crudeltà della miseria e il riscatto del popolo cubano attraverso la rivoluzione castrista.

 " Soy Cuba. Una volta qui sbarcò Colombo. Egli scrisse nel suo diario: "E' la terra più bella che occhio umano abbia mai visto." Grazie signor Colombo. Quando lei mi vide per la prima volta, io cantavo e ridevo. Salutai le vele con i miei pennacchi, credendo che mi avrebbero portato gioia. Soy Cuba. Le navi si portavano via il mio zucchero e mi lasciavano le lacrime...Lo zucchero è una strana cosa, signor Colombo. In esso c'è tanto pianto eppure è dolce."

 

" Io mi chiedo ancora oggi che tipo di film intendessero fare. Dicevano di voler girare un film poetico, una sorta di gran poema epico. Il respiro romantico e appassionato già c'era, non bisognava forzarlo. Era nel Paese, era in tutti noi, era in me. In quel periodo ero preso da una sorta di euforia, da una passione romantica. Con gli avvenimenti della rivoluzione, vedevo tutto in grande, in maniera epica, come se fosse un'epopea."

Enrique Pineda Barnet, cosceneggiatore di Soy Cuba

"Questo spettacolare piano sequenza della manifestazione,un vero capolavoro dell'ingegneria cinematografica, è opera del regista di Soy Cuba, Michail Kalatazov. Ho cercato di scoprire come venne realizzata ogni immagine del film. Ci sono riuscito grazie ai personaggi che ho intervistato, ai ricordi di quell'epoca e a ciò che è rimasto di una grande utopia."

Sergio Corrieri, attore del film

Accolto male sia all'Avana che a Mosca, accusato di un formalismo estetizzante che non corrispondeva alle esigenze politiche del momento, il film, dopo la prima settimana di programmazione, scomparve non solo a Cuba, ma in tutti i circuiti cinematografici, fino al 1992 quando venne presentato in due festival indipendenti negli Stati Uniti - A Telluride e a San Francisco - suscitando l'interesse di Martin Scorsese e Francis Ford Coppola che ne seppero comprendere il grande valore stilistico e formale e ne finanziarono il restauro e la diffusione.

" Per capire perchè il film sia rimasto sconosciuto così a lungo in Occidente, ho incominciato facendo ricerche negli archivi dell'Istituto Cubano delle Arti e dell'Industria Cinematografica. Così facendo, ho iniziato un viaggio a spirale nel passato fino ai primi anni della rivoluzione cubana e alla nascita di un nuovo cinema in America Latina. Uno dei primi atti del Governo rivoluzionario fu la creazione dell'ICAIC. Era il marzo 1959, solo tre mesi dopo l'arrivo dei ribelli all'Avana."

Raùl Rodriguez

" La creazione dell'ICAIC per gli attori fu una cosa straordinaria. Poter fare film e lavorare nel cinema erano cose impensabili fino ad allora."

Sergio Corrieri

26 Luglio 1959

Caro Alfredo,

appena ho ricevuto la tua lettera,ho contattato una società e gli ho fatto questa offerta: il Giappone installerà uno studio attrezzato per produrre tre film al mese,con pagamento in zucchero. Con mia sorpresa, tutti gli studios usano cineprese americane e tedesche, soprattutto le statunitensi Mitchell.

Ti mando un libro che potrebbe esserti utile. Non so se sia buono, perchè non parlo inglese e non m'intendo di cinema.

Che 

Con i suoi spettacolari piani-sequenza, lo splendido e ammaliante bianco e nero di Serguey Urusevsky, la sceneggiatura di Enrique Pineda Barnet e del poeta russo Eugenij Evtuschenko, il ritmo serrato e frenetico del montaggio, Michail Kalatazov, superando il limite dello scopo propagandistico, sa infondere a questo film un respiro romantico, epico. Appassionato.                                    

Splendido film di ammaliante bellezza, Soy Cuba ha come protagonisti l'isola di Cuba in tutto il suo sconvolgente fascino naturalistico e il popolo cubano che, oppresso da un regime brutale e oppressivo, sa trovare la forza di lottare e ribellarsi in un nome di una grande causa.

La voce narrante è quella di Raquel Revelta. L'appassionata musica di Carlos Farinas sottolinea il dinamismo frenetico della cinepresa e ne esalta le suggestioni visive.

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