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i bambini li guardano: Che bella giornata
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I bambini li guardano è una rubrica settimanale di Cinerepublic in cui gli autori raccontano, in forma di cronaca dal salotto di casa, la visione di un film per grandi ad altri genitori audaci desiderosi di allargare gli orizzonti cinematografici dei propri figli.

 

 

Che bella giornata (2011)


regia di Gennaro Nunziante
con Checco Zalone, Rocco Papaleo, Tullio Solenghi, Nabiha Akkari, Luigi Luciano, Annarita Del Piano, Michele Alhaique, Anna Bellato, Bruno Cesare Armando, Mehdi Mahdloo
genere Comico

 

 

Gianni (13 anni), Simona (11 anni): da una brutta giornata a una bella giornata.


 

Ops, stamattina al balzo dal letto accendo il portatile e trovo un messaggio che mi ricorda che domani tocca a me  pubblicare il Post del giovedì. Panico assoluto, perché non solo non me lo ricordavo, ma da un mese sono lontano da casa e nipotini, quindi non ho materiale.

Mentre guardo fuori il mare in tempesta e la pioggia battente vedo i bambini della casa vicina (una famiglia di pescatori del luogo) dietro i vetri con aria mesta; oggi è la festa del patrono e non c'è scuola, ma dato il tempo non c'è neppure spiaggia. Allora gli faccio cenno di venire da noi (mia moglie li coccola continuamente come nipoti sostituti) e propongo loro di vedere un DVD. Entusiasmo improvviso e sincero, come solamente i bambini sanno esprimere. A proposito: lui Gianni, ha 13  anni, la sorellina  Simona 12 o forse 11. Il problema è che ho due soli DVD : Il Ddiscooorso del Rrre  e  Che bella Giornata; opto per il secondo, mentre mia moglie scuote la testa.

Avviso i bambini che alla fine chiederò se secondo loro è un film di pura allegria comica o istruttivo. In effetti si divertono più di me a vederlo; all'inizio Gianni si appassiona alla figura di Cecco, che ritiene in gambissima perché gli ricorda non so chi di una serie di telefilm; il guaio è che i bambini li guardano, io no!

Poi quando arrivano i terroristi islamici Simona esclama che rassomigliano a quelli che vanno tutti i giorni in spiaggia, ma sono proprio identici insiste. Le spiego che i tratti somatici di razze diverse sono spesso da noi poco identificabili: i cinesi ci sembrano tutti uguali vero?

 

Ha capito cosa intendo dire. Grandi risate per tutta la scena della festa di battesimo e mi  descrivono  dettagliatamente le numerose cerimonie a cui hanno partecipato qui in Sardegna, in pratica quasi uguali, solo che le loro duravano di più. Intanto il film è finito e quindi sollecito la risposta alla domanda iniziale.

Prima io, prima io, urla Simona. Si mette sull'attenti e recita "Il film ha dei momenti divertenti, ma è anche triste perché quel povero ragazzo perde il lavoro, perde la ragazza e non si sa cosa farà!".

Allora le chiedo se tutto ciò non se lo meritasse, visto che lavorava male e non aveva detto alla ragazza che la amava. Lei mi risponde "non è vero, le ha anche portato in dono il quadro del museo per farle capire il suo amore e poi  tutti i giorni andava a lavorare, serio e ben vestito. Lo hanno trattato proprio male e il film è triste."

 

A questo punto ci rinuncio e passo a Gianni il quale invece afferma innanzitutto che non devo dar retta a sua sorella che non capisce niente (per fortuna lei è con mia moglie e la nutella), di essersi molto divertito e aver capito la  morale educativa del film: " Checco è un bamboccione, viziato dalla madre, con un padre che per pagare il mutuo è costretto ad andare (lui non il figlio) a far la guerra in Iran ma in compenso gli regala, al figlio, la Porsche. Se la società italiana continua così non  andrà da nessuna parte..".

 

Ammutolisco e li riaccompagno a casa loro. 

 

 

 

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* Si qualifichi!

Ormai ho detto tutto su di me negli altri post; posso solo aggiungere che mai avrei pensato che la mia vita di cinedipendente potesse venire tanto arricchita come da quando sono iscritto a questo sito. Se mio padre, istillatore in me di scienza cinematografica, fosse ancora in vita quanto godrebbe a navigarci!

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