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INCUBI MULTIPLI (1)
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Con questo "episodio pilota" vorrei inaugurare una serie di post dedicati alle saghe horror rivolti agli amanti e non del genere, in modo da esprimere il mio parere e confrontarmi su trilogie e quadrilogie varie, ma anche consigliare o sconsigliare certi film.

Comincio con una trilogia:

V/H/S:

Vhs è una trilogia che ha come cornice portante il ritrovamento di una serie di videocassette di provenienza ignota e che, per motivi diversi tra un film e l'altro, i protagonisti devono guardare, non sapendo se ciò che è stato registrato sia vero o sia finzione.

V/H/S (2012)

Trama:

Il primo film della serie ha come protagonisti dei ragazzi teppisti che passano il tempo a spaccare auto e svestire povere ragazze e che, un giorno, vengono incaricati da un uomo misterioso, in cambio di una cospicua somma di denaro, a rubare una videocassetta da una villa, ma per trovarla dovranno guardare tutto il cumulo di vhs che trovano.

Questo è il pretesto per il susseguirsi di 5 cortometraggi pieni di splatter, poltergeist, demoni e fantasmi

 

Commento:

La cornice del film, seppur girata in maniera sporca per rendere le riprese amatoriali, è necessaria per mostrare tutti i piccoli film che seguiranno ed è a mio parere un pretesto geniale e spaventoso quello di dover guardare una serie di video sconosciuti, essendo inoltre in una casa sconosciuta e in compagnia di un uomo creduto morto dietro di te; il regista di questa parte del film, Adam Wingard, ci offre inoltre una serie di spaventi e un bel pò di ansia, soprattutto nella parte finale.

Questa pellicola a mio avviso è per un amante dell'horror oro:

il found footage (ovvero il “falso documentario”) è qui mostrato al massimo della sua potenzialità, che risiede soprattutto nel grande coinvolgimento dei fatti che avvengono.

Non vi voglio anticipare molto sulle trame dei singoli corti: non sono il massimo dell’originalità, ma fanno davvero paura, grazie anche a degli espedienti efficaci, come quello di Skype nell’episodio diretto da Joe Swanberg e scritto dallo sceneggiatore di fiducia di Wingard, Simon Barrett.

Non voglio essere azzardato, ma dal mio punto di vista questo è un film da 10: cosa può chiedere di più un amante del genere se non coinvolgimento, spaventi e gore ai massimi livelli e tanta ansia dovuta allo sconosciuto susseguirsi delle vicende?

 

V/H/S 2 (2013)

Trama:

Questa volta è protagonista della vicenda una coppia di investigatori privati che devono scoprire che fine abbia fatto il figlio adolescente di una madre; in questo capitolo sembra che i video da loro visionati abbiano un cattivo effetto sulla salute…

Commento:

La cornice qui è simile ed è girata in modo più pulito e ordinato, grazie al “director” Simon Barrett, che passa in modo soddisfacente alla regia. Abbiamo finalmente un corto in cui il sopracitato Adam Wingard mostra tutto il suo talento (lo rivedremo presto nelle sale con il seguito di “The Blair Witch Project”) attraverso un gioco di vedo non vedo causato da una specie di occhio bionico che possiede il protagonista, che offre un esperienza di jump scare come poche.

Un capolavoro il segmento dell’indonesiano Timo Tjajhanto, già regista di un corto molto interessante di “Abcs of death”, che parte tranquillo e finisce in un modo che alcuni definirebbero ironico, altri terrificante.

Ottimi i segmenti di Eduardo Sànchez e Jason Eisener (rispettivamente Zombi e Alieni).

9: mezzo punto in meno solo per la cornice che si ripete.

 

V/H/S: VIRAL (2014)

 

Trama:

La vicenda si allarga: un ragazzo, mentre insegue con la bicicletta un camion di gelati in cui c’è la fidanzata in ostaggio, si trova in mezzo a delle persone impazzite a causa dei video virali che girano, che vogliono filmare a tutti i costi l’inseguimento della polizia. Intanto arrivano nuovi video…

Commento:

Il soggetto è sempre più geniale, ma lo svolgimento non è dei migliori; il regista Marcel Sarmiento poteva osare di piu; ciò non toglie che ci siano dei momenti davvero validi. Fantastico l’episodio di Nacho Vigalondo, che ci mostra un’altra dimensione apparentemente simile alla nostra. Carino quello di Gregg Bishop, anche se di horror c’è poco e niente (il protagonista, Dante il grande, potrebbe essere un membro della Suicide Squad). Interessante quello dei registi di “Spring”, con una violenta lotta tra dei ragazzi e dei membri di una specie di setta. Nei contenuti speciali c’è anche un altro segmento, diretto da Todd Lincoln, che avrebbe peggiorato il film, poiché ha una trama per niente interessante (bello solo il finale).

Godibile ma assolutamente il peggiore della serie: 7 ( i primi due sono capolavori).

 

CONCLUSIONI: La trilogia di V/H/S aumenta il fascino delle videocassette, mostrandoci alcuni cortometraggi davvero estremi e altri leggeri, ma d’impatto. Un soggetto micidiale che si realizza ai primi bellissimi capitoli, ma che delude un pochino nel terzo, comunque abbastanza valido.

Voto generale: 8.5: una trilogia cult davvero seriale, che potrebbe deludere solo chi disprezza le riprese in soggettiva ( se vi sono piaciuti film come Rec o Cloverfield non potete assolutamente perdervela).

 

Alla prossima…

 

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