Appena uscito dalla visione di Trumbo di Jay Roach. Che dire, non male ma di certo non un film memorabile che ci ricorderemo negli anni a venire. I temi sono nobili: l'America durante la guerra fredda, il maccartismo, la realtà spietata ma anche corrotta del mondo di Hollywood e la figura di un illustre e geniale sceneggiatore dell'epoca, Dalton Trumbo. Le premesse ci sono ma sono i contenuti a mancare. Jay Roach è un registuncolo che, per quanto mi riguarda, non ha diretto niente che si possa definire un ottimo film. Con quest'opera dà una leggera svolta alla sua carriera, tratta infatti un argomento delicato e di estrema importanza che sulla carta poteva dare ma finisce per rivelarsi il solito film nella media. Troppa retorica al contrario, troppo voler gettar fango su un sistema che in passato si è macchiato di vergogne e disonori, troppa voglia quel finto buonismo tipico americano e figlio diretto di quel sistema oggi tanto odiato. Il problema sta proprio nella trattazione del personaggio, Trumbo diventa un eroe, una figura di riferimento ed un modello a cui ispirarsi. Affronta anche lui, come tutti gli uomini, le sue difficoltà e i suoi momenti no ma alla fine della fiera è un dispensatore di parole buone. Lo sappiamo che gli Stati Uniti sono un paese becero e falso, lo sappiamo che 60 e rotti anni fa vivevano ancora in uno stato di arretratezza culturale e politica che tanto non si discostava dai modelli politici totalitari di certi paesi del mondo, sappiamo tutte queste cose e non c'è davvero bisogno che oggi Hollywood ci convinca delle sue colpe e sforni film amorfi che esaltino le gesta di grandi personaggi ma che risultino totalmente prive di sapore. Questo film non rivoluziona, non fa niente, non va oltre. Dovrebbe seguire i consigli del suo soggetto, rompere le scatole, attivarsi e sdradicare completamente ed invece è il solito film che si accontenta di quel poco che ci dà. Male. Non è un degno figlio di Dalton Trumbo.

Sfogo a parte, da segnalarsi le interpretazioni di tutti gli attori coinvolti e soprattutto di Bryan Cranston e John Goodman, eccezionali. Non è tutto da buttare, anzi, direi godibile specialmente per quanto riguarda la rappresentazione scenografica del mondo dell'epoca e le già citate prove attoriali. Non mi aspettavo di più, pretendevo di più. Voto 6.5/10