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Better Call Saul: quando in Italia?
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Tra le cose di cui si sta parlando molto in questi giorni, una merita la nostra attenzione: è Better Call Saul, lo spin off di una delle serie tv di più grande successo di tutti i tempi, Breaking Bad. I motivi per cui parlarne sono due: il primo è che i primi due episodi della serie (la chiamano dramedy, coniugando drama e comedy) sono andati in onda l'8 e il 9 febbraio in America sulla televisione via cavo AMC (che ha sfruttato l'imponente scia di The Walking Dead). La seconda è che la serie è stata presentata al Festival di Berlino, tutt'ora in corso (dove tra l'altro viene mostrata anche la serie italiana 1992, che narra degli anni di Mani pulite a Milano).

Chi ha visto Breaking Bad sa benissimo di cosa si sta parlando: "Better Call Saul!" (Meglio chiamare Saul) è infatti lo slogan delle pubblicità trash con cui Saul Goodman, avvocato al servizio di molti criminali, appare in tv e sulla cartellonistica e che dalla 2a stagione di Breaking Bad in poi diventa uno dei personaggi ricorrenti: non una delle star della serie, ma quasi. E sicuramente un gregario di lusso.

 

Interpretato (magistralmente) da Bob Odenkirk (che tra l'altro ha una lunga carriera non solo televisiva), Saul Goodman è in Breaking Bad l'avvocato cui i protagonisti - prima Walter White e Jesse Pinkman, poi via via altri - si rivolgono per trovare consigli e soluzioni, non lo solo legali e spesso pienamente illegali, nel corso delle loro avventure criminali. Una figura cinica, per nulla assimilabile a un principe del foro, che del diritto conosce soprattuto i piccoli anfratti, i bachi e le scappatoie. Dotato di un umorismo freddo, sicuramente trash nei modi, nella parlata e nei gusti, Saul Bellow aspira a essere un po' quello che Tom Hagen (Robert Duvall) fu nella saga del padrino, ma si trova solo situazioni ben più pasticciate e ha per lo più a che fare con criminali di bassa lega, non con potenti boss della mafia. Tuttavia, in più di una situazione, grazie anche a una rete di contatti costruita con gli anni (I know a a guy that knows a guy) riesce a combinare incontri e abboccamenti con livelli superiori della criminalità. Il tutto sempre esigendo un suo tornaconto, quantificato in precise percentuali sui proventi dei reati.

All'interno della serie madre la presenza di Goodman ha spesso la funzione drammaturgica di alleggerire la tensione: non è una figura comica, ma ha spesso battute taglienti e corrosive. Ed è vistoso e con alcuni lati quasi fumettistici.

È così che, basandosi su di lui come personaggio chiave, la nuova serie Better Call Saul presenta inevitabilmente alcuni tratti più grotteschi di Breaking Bad, permettendosi di accennare passi da commedia (naturalmente molto nera) che raramente la serie madre si è consentita.

Ambientata nella stessa location principale di Breaking Bad, Albuquerque - principale centro urbano del New Mexico - Better Call Saul funziona come un prequel: la narrazione compie un passo indietro di 7 anni rispetto agli esordi di Breaking Bad e torna perciò al 2002. Ed è qui che apprendiamo come Saul Goodman, avvocato spiantato che ha come ufficio uno stanzino sul retro di un negozio di manicure, divenga poi quello che vedremo in Breaking Bad.

Girata in 4k con tecnologia digitale, anziché nei 35 mm della serie madre, Better Call Saul prevede ora due stagioni: la prima, di 10 episodi, è appunto quella appena iniziata su AMC. La cui accoglienza è tra l'altro stata trionfale: per molti è già la migliore serie spin-off in assoluto. Un risultato confermato anche dai numeri da record: il primo episodio, dal titolo Uno, è stato seguito da 7.7 milioni di spettatori (l'età media è compresa tra i 18 e i 49 anni), diventando il miglior lancio di sempre della tv via cavo americana.

 

Premesso che la serie potrà essere anche vista da chi non abbia già seguito Breaking Bad (e assodato che oltre a Godman/Odenkirk troveranno posto anche alcuni personaggi della serie madre, tra cui Mike Ehrmantraut/Jonathan Banks e Tuco Salamanca/Raymond Cruz) la domanda è ora: quando in Italia si potrà vedere (con metodi legali) Better Call Saul?

Una risposta ora non c'è: ci si può aspettare che il percorso sia quello di sempre per le serie, con un passaggio prima sulle PayTv (il canale SkyAtlantic è il più titolato) e solo dopo molto sui canali in chiaro. Ma l'arrivo di Netflix in Italia, di cui si parla con sempre maggior insistenza, potrebbe anche sparigliare le carte.

 

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