Espandi menu
cerca
Berlino 2015: Giorno 1
di Redazione
post
creato il

L'autore

Redazione

Redazione

Iscritto dal 20 novembre 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 230
  • Post 500
  • Recensioni 1
  • Playlist 1100
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

Parte stasera alle 19:45 la 65ª edizione del Festival di Berlino, che come ogni anno assegnerà l'ambito Orso d'Oro. Mentre nel nostro speciale troverete l'elenco dei film presenti in ogni sezione, giornalmente troverete una sorta di diario che fa il punto sui film in concorso.

Ad aprire le danze è Nobody Wants the Night della regista spagnola Isabel Coixet. Scritto da Miguel Barros, Nobody Wants the Night si ispira a eventi realmente accaduti per raccontare la storia di Josephine Peary, una donna dell'alta società statunitense che nel 1908 decide di raggiungere il marito, l'esploratore Robert Peary, per condividere con lui il glorioso momento della scoperta del Polo Nord. Sebbene tutti - e in particolare Bram, un esperto esploratore - la mettano in guardia dei pericoli in agguato, Josephine si imbarca nella rischiosa impresa senza dar retta a nessuno, accompagnata da Bram e da due eschimesi. Il film segue l'epico viaggio di Josephine in uno dei luoghi più inospitali al mondo, le sue avventure e il suo incontro con Allaka, una donna Inuit che influenzerà fortemente le sue rigide idee sul mondo e sulla vita. Josephine sarà infatti chiamata ad affrontare la morte, i pericoli e i propri fantasmi per sopravvivere alla notte artica.

 

 

Isabel Coixet ha già partecipato ben sei volte alla Berlinale ed è stata membro della giuria nel 2009. Ancora una volta, propone il ritratto di una donna chiamata a dimostrare il proprio coraggio e la capacità di assumersi rischi maggiori di quelli che vanno ben oltre la vita di tutti i giorni. La protagonista Josephine deve adattarsi alla cultura e ai ritmi di vita dettati dal ghiaccio, svelando una solitudine che troverà conforto solo nella vicinanza con Allaka. «Ricordo il freddo, la nebbia e i momenti di tensione che aumentavano i problemi durante le riprese. Ricordo le estreme condizioni climatiche, i cani da slitta che non obbedivano a nessuno e i momenti in cui, dopo quattordici ore di attesa tra bufere di neve e temperature sotto gli 8 gradi, mi chiedevo chi me l'avesse fatto fare di gettarmi a capofitto nel progetto, consapevole sin dall'inizio delle difficoltà logistiche e tecniche che avrei dovuto affrontare», sottolinea la Coixet.

Per altri dettagli sul film, rimandiamo al nostro extra.

 

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati