Il cinefantoccio di stasera è… Kim Jong-un.

L’illuminato e democratico leader della Corea Del Nord nelle ultime settimane ha tenuto a distinguersi anche in campo cinematografico, a causa della commedia “The interview”, diretta da Evan Goldberg e Seth Rogen e con lo stesso Rogen, James Franco e Lizzy Caplan, in sala il prossimo 10 di ottobre negli USA. Nel film un presentatore di talk show televisivi e il suo produttore si recano in Corea del Nord per intervistare Kim Jong-un e legittimare il proprio ruolo di giornalisti, ma alla fine si ritrovano assoldati dalla CIA che affida loro il compito di eliminare lo stesso dittatore.

L’ambasciatore nordcoreano alle Nazioni Unite ha consegnato una lamentela formale all'ONU chiedendo che gli Stati Uniti fermino l'uscita del film, definita un “atto di guerra” e uno spot pro terrorismo, in quanto il plot promuoverebbe atti di terrorismo nei confronti del dittatore. Sarebbe stata la diffusione del trailer a far partire gli strali, conditi da minacce più o meno estreme, di Jong-Un & co contro gli USA. Reazioni dalla produzione della pellicola?  Solo una battuta di Seth Rogen: “People don't usually wanna kill me for one of my movies until after they've paid 12 bucks for it” (“di solito la gente non vuole uccidermi per uno dei miei film prima di aver sborsato 12 dollari").

La Corea del Nord è molto sensibile a tutto quello che riguarda il tanto amato “presidente”. Lo scorso aprile la trovata pubblicitaria di un barbiere londinese che prometteva uno sconto sul taglio con un poster di Kim Jong-un e la scritta «Avete bisogno di una bella aggiustata?» aveva scatenato un caso diplomatico. Naturalmente, anche in situazioni più o meno grottesche come questa, c'è sempre la seconda faccia della medaglia, e della polemica in oggetto, che molto probabilmente continuerà ad essere rimpolpata ad arte da ambo le parti, trarrà un bel beneficio anche il film stesso. Utile pubblicità soprattutto se la pellicola è priva di altre memorabili qualità...