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Notti e nebbie di Marco Tullio Giordana su Rai storia
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Rai Storia è un canale da tenere sott’occhio. Tutti i giorni intorno all’ora di pranzo (le 13 circa) con replica all’una di notte vanno in onda celebri e spesso dimenticati sceneggiati della TV Pubblica. L’occasione è ghiotta non solo per constatare quanti passi indietro siano stati compiuti successivamente in fatto di qualità nella produzione televisiva nostrana, ma anche per recuperare titoli preziosi. Accanto infatti ad opere come “I promessi sposi” di Sandro Bolchi (in onda in questi giorni), “Marco Polo” di Giuliano Montaldo (dal 18 al 26 febbraio) peraltro oggi facilmente reperibili anche in dvd, spiccano film rarissimi. Già passato, tra gli altri, per esempio l’assai interessante “Il delitto Notarbartolo” di Alberto Negrin, ricostruzione fedele, accurata ed appassionante del primo riconosciuto delitto politico commesso dalla mafia. Prossimamente “Le mie prigioni” di Sandro Bolchi (dall’omonimo romanzo di Silvio Pellico, in programmazione dal 14 al 17 febbraio), “Cinema!” di Pupi Avati (dal 28 febbraio al 3 marzo), “Vita di Cavour” di Piero Schivazappa (dal 14 al 17 marzo) (per la programmazione però vi rimando al sito

 

Rewind - la Fiction, la Storia, le Storie

 

). Qui mi preme segnalare però soprattutto il passaggio di “Notti e nebbie” di Marco Tullio Giordana, dall’omonimo romanzo di Carlo Castellaneta, previsto per venerdì 11 e sabato 12 febbraio. Per chi come me lo cerca da anni una graditissima sorpresa. Andato in onda per la prima volta su Rai Due nel 1984, mai distribuito in dvd (ma credo nemmeno in vhs), non mi pare sia reperibile nemmeno su altre fonti. Prima esperienza televisiva del regista, così viene recensito dal Morandini: “è il migliore dei pochi film italiani che hanno raccontato dalla parte del fascismo repubblichino il tragico periodo di Salò. La chiave di lettura è il melodramma, sulla scia del noir hollywoodiano, filtrato con un gusto quasi viscontiano per il senso di putrefazione morale e corruzione fisica, la ridondanza sempre controllata, la misoginia dei ruoli femminili, la cura dei particolari. Grande prova di Orsini che sa dare al suo Spada una malefica grandezza. Notevoli i contributi della fotografia (16 mm) di Franco Delli Colli e delle scene di Armando Nobili nella rievocazione di una Milano livida e allucinata.” Ottimo anche il giudizio del Mereghetti. Sulla scheda di Film TV un’incongruenza: solo tre stelle ma poi nel giudizio si legge “la sua opera migliore, che dimostra come il respiro dello sceneggiato sia per il regista particolarmente congeniale.” Per chi fosse interessato alla registrazione, una sola raccomandazione: controllare bene sul sito rai l’ora di inizio.

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