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di maurri 63
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La follia è spesso presente in chi folle non è mai stato. E’ latente. Poi esplode: il confine è sottilissimo. Accade quando ti mancano le risposte che cerchi. In un mondo perplesso (sì: attonito sarebbe troppo), le risposte che cerchi non ci sono mai. A volte ci si accontenta di qualcosa che ci va vicino. Ma passano i giorni, i mesi, gli anni. E quelle risposte non ti bastano più. Sono fuori dal cinema, in questo periodo. Per scelta ? Pausa di riflessione ? Nausea da Festival (perchè, ne esistono ancora davvero ?)? Chi lo sa. Il fatto è che non si può sempre vivere "Una vita al massimo". E' fisiologico.  Ho chiamato il medico, poco fa. Proprio questo mi ha detto: in una vita e mezzo, non si riuscirebbe a fare quello che hai fatto tu. Sarà. Mi ritrovo sempre volentieri sul set. Lì mi piace, davvero. A volte, ritrovi gli stessi collaboratori, che non vedevi da tanto tempo. Hanno fatto altre esperienze, sono cambiati. Qualcuno è maturato, qualcun altro è disincantato. Io sono sempre lo stesso: lo stile, la voglia, il modo di affrontare il soggetto, mi sembra facciano parte di un unico discorso. Troppe volte ho detto: basta. Magari stavolta è sul serio. Se non mi va bene questo...Poi, senza che tu lo avessi chiesto, qualcuno ti chiama, me lo faresti 'sto pezzo qui' dai, una cosina da nulla, manco un vero lungometraggio. La sceneggiatura già c'è. Devi solo dirigere. Ed accetti. Non avresti mai voluto farlo: ci hai perso, tutto, con questo straccio di lavoro. Tutto e qui mi fermo. Ma è una malattia, lo sai. Cerchi di stare lontano, ma non sempre ce la fai. Ti senti come un "Ostaggio in metropolitana", vorresti scendere ma non dipende da te. La sala di montaggio mi stanca. Ogni volta cerco di andarci quanto più tardi possibile. Un buon regista, ricorda, è quello che vede quella roba sullo schermo e non la riconosce più. Un film è di tutti, non solo di chi l'ha diretto. Ha tante anime: realizzarlo è "Una corsa contro il tempo". Non ti appartiene ma sai che è tuo. Lo realizzi nei "Giorni di tuono", per dire che sei vivo solo in quei giorni. Ma la vita qual è ? Dove il confine tra il vissuto e il vivendo ? E pensi sempre di essere "L'ultimo boy scout". Oggi mi hanno detto che è morto Tony Scott. Quello di "Top gun". Lo vedi ?, mi dico. Mica servono tanti titoli per essere ricordati. Era modesto, certo. Cosa posso dire agli amici di Cinerepublic? Ragazzi, in questo periodo, non sono tranquillo: ma ho ricevuto tanti e tanti messaggi, incoraggiamenti da parte vostra. Spero che database mi tenga ancora in considerazione prima di chiudere il sito. Ma sto divagando: dicevo di Tony Scott. Già. Onestamente, l'ho conosciuto solo una volta. Lui e il fratello Ridley hanno un'agenzia di artisti (ma questo lo sanno in pochi). A differenza di altri, i film se li sono autoprodotti: i rapporti con Hollywood sono basati su contrattazione ferrea. Alla loro agenzia fanno capo 39 registi (anche Nolan, caro il mio Travis Bickle). E forse era meglio se accettavo anche io (ma questa è un'altra storia). Dunque, contava poco che Tony facesse opere incomprensibili come "Miriam si sveglia a mezzanotte" (però, che gran bel titolo !). Ciò che contava, era quello che si muovesse attorno. A Ridley (parole sue), non fecero dirigere film prima dei quaranta anni. Ad Hollywood dicono che i ragazzini non si sa "come vengono su" (ed anche Muccino e Sorrentino lì hanno esordito dopo gli anta). Ecco, in questo Ridley e Tony servivano molto: la loro forza imponeva nomi di ogni provenienza ed età. Tony rideva abbastanza. Vai a capire come sia andata l'altra sera. ma anche questa è un'altra storia. Ora, dal "non luogo" dove mi trovo, spero di ritrovare la voglia (più che la forza) di occuparmi di nuovo di cinema. Non lo so. Magari in questi giorni pubblico i generi. L'ho promesso al buon bradipo (che, però, si è fatto un blog zitto zitto: chissà perchè. Già è complicato scrivere qui...). E partirò dall'horror. Via, ce n'è davvero bisogno. Perchè gli horror non si fanno più: la vita è già troppo terribile.

 

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