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ondivaghe parentesi
di zombi ultimo aggiornamento
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ondivaghe parentesi

avanti e indietro nel tempo e nello spazio, nei generi, nel colore e nel bianco e nero. dall'avventuroso russo con il protagonista seriozha bello da far venire il vomito. preferibilmente quando ha la ciuffa bagnata e che sta abbassata, chetata dopo l'arruffata dell'arrapamento o della rabbia, ma quando nuota ed esce dalle acque di quei mari tropicali ammorbati dall'idea di regime, con la camicia aperta sul petto glabro, fa sdilinquire anche le fraulein più marmoree. un eroe degno di tal nome, bello, bello, bello. fiero, a petto nudo è qualcosa che va visto. e sognato, l'ennesimo meraviglioso rappresentate della bellezza maschile che in questi anni il cinema mi ha... donato?... il film godibile nella sua durata di un'ora e venti, direttamente dagli anni 70, fila via liscio e introduce un orfano chiamato san mao. nella cina prerivoluzionaria, le miserie di un fumettistico(nasone a patata, testone pelato con tre ciuffi renghi e bernoccolone alla wile e coyote)orfano che sopravvive(o cerca di farlo) per le strade di una grossa città, fino a quando tra avventure rocambolesche e un pò slapstick, lo vedremo marciare felice verso la rivoluzione e un futuro(sic!) speranzoso. le speranze invece crollano ben presto per la bella e giovane nita, che si martirizza per la famiglia che si appoggia completamente sulle sue fragili spalle. spalle fiere che sopportano il sopportabile sotto scudisciate immaginate ma non per questo meno dolorose e pericolose. a riguardo stupenda la scena di quando scende le scale dopo che è stato dallo spasimante che però si intratteneva con una donna che si nacondeva dietro una tenda(la sorella più giovane) inquadrata dal basso e ad ogni scalino corrispondeva una scudisciata, mentre il bianco del b/n virava verso l'argento e sembrava un'iconica santa/martire-horror. peccato che la cassetta non ha sopportato al pari della protagonista del film, i ritardi di raitre e fuoriorario, e non ho visto il finale. ma poche speranze le ha lasciate anche lo stranissimo e ipnoticamente lento film di herzog. questo viaggio verso un pianeta lontanissimo estremamente somigliante al nostro, per molti versi inabitabile, mi ha costretto a pensare di osservarmi... dentro racchiuso tra melliflue parentesi c'è un ignoto spazio profondo. quando deciderò di esplorar(mi)lo non sarà mai troppo tardi

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