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Un principe (quasi) azzurro

Regia di Philippe Lellouche vedi scheda film

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La recensione su Un principe (quasi) azzurro

di germarco
5 stelle

Forse un po' povero di contenuti e troppo ricco di situazioni stereotipate, eccessive ed esasperate, ma si riscatta nel finale.

Perchè li abbiamo conosciuti tutti, e non pochi, quei "boss" in carriera che sono tali non tanto per le loro capacità, che magari in parte hanno pure, quanto per l'assoluta mancanza di scrupoli e di interessi extra lavorativi e familiari. Il protagonista di questo film è per l'appunto uno di loro.

A parte stressare i suoi collaboratori ed inimicarsi la classe lavoratrice con atteggiamenti di dubbia umanità, lui una famiglia ce l'avrebbe pure ma, come dicono a Roma, non se la fila proprio. Divorziato, a mala pena promette alla figlia di partecipare al suo matrimonio.

Viaggio attraverso la Francia paralizzata dagli scioperi; spudorata sponsorizzazione di un paio di automobili francesi (di cui una elettrica); confronto critico con la nuova generazione (rappresentata dal giovane testimone di nozze che fa parte del viaggio insieme a lui); e infine l'incontro con una bella ragazza che lo "converte", tanto che per sposarla (appena dopo il matrimonio di sua figlia) lui decide di cambiare vita. Quante volte avremmo voluto noi che il capo antipatico incontrasse la donna giusta (o l'uomo giusto, se donna) e diventasse umano, normale, un po' più come noi! Una speranza irrealizzabile, se non in questo film :)

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